Ben fatto, Costa Rica. Dall'inizio del 2015 lo stato dell'America Centrale è riuscito a produrre l'energia necessaria per sostenere l'intera rete elettrica esclusivamente da fonti pulite.
Senza pari. Per 75 giorni consecutivi non c'è stato bisogno di ricorrere a combustibili fossili per illuminare le case dei 4,8 milioni di abitanti: una popolazione ridotta, è vero, ma si tratta di un record mai raggiunto finora da nessun paese al mondo, come sottolinea il Costa Rican Electricity Institute (ICE), il consorzio statale che provvede all'energia elettrica.
dal cielo. Il primato è stato raggiunto grazie alle forti piogge cadute sulla nazione negli ultimi mesi, che hanno alimentato le centrali idroelettriche da cui provengono i quattro quinti dell'energia rinnovabile del paese. Gli impianti hanno raccolto sufficiente energia da poter alimentare virtualmente la rete elettrica della Costa Rica per tutto il 2015.
Piove sul bagnato. Il resto del fabbisogno è stato coperto da energia geotermica (più del 10% del totale, grazie ai molti vulcani attivi), ma anche eolica, solare e delle biomasse. Risorse abbondanti nel paese tropicale, bagnato da frequenti piogge, caratterizzato da un terreno montuoso (l'ideale per sfruttare, per esempio, l'energia idroelettrica) e baciato dal Sole. Già lo scorso anno la Costa Rica era riuscita a coprire il 94% della richiesta di energia elettrica con fonti rinnovabili.
obiettivo vicino. La scarsa presenza di industrie pesanti, con un'economia basata prevalentemente su turismo e agricoltura, e la mancanza di un settore della difesa che possa assorbire risorse economiche (il paese ha rinunciato ad avere un esercito nel 1948) completano il quadro particolarmente fortunato dal punto di vista energetico. Certo, emissioni di CO2 arrivano ancora, per esempio, dalle auto: ma lo Stato vorrebbe passare a zero emissioni per il 2021.