La soluzione più frequente è quella dei bidoni antiradiazioni (garantiti per durare almeno trent’anni), riempiti di scorie e immagazzinati in luoghi appositi o in centrali inattive. In Italia, il deposito principale si trova a Casaccia (Roma), gestito dalla società Nucleco: vi sono immagazzinati 6.000 metri cubi di bidoni. In tutto, in varie aree d’Italia, si trovano circa 23 mila metri cubi di scorie. È però una sistemazione provvisoria. In altri Paesi, per esempio in Francia, Germania, Usa, i bidoni vengono sigillati in un bozzolo di vetro, bitume e cemento e poi chiusi nei depositi di lungo periodo: in genere miniere abbandonate, caverne, cavità naturali o create apposta lontano dalle zone sismiche. Nulla del genere è ancora stato fatto per le scorie nucleari italiane.