Le centrali eoliche sono costituite da un rotore che, mosso dal vento, fa girare una dinamo e questa produce energia elettrica. Non emettono gas, scorie o rifiuti inquinanti, ma modificano l’ambiente e fanno rumore. I rotori hanno pale di diametro anche superiore a 50 metri, ma quelli di medie dimensioni hanno un diametro di 30 metri (l’altezza di una casa di 10 piani). Se sono più di uno, richiedono grandi spazi perché non devono togliersi il vento a vicenda: per una centrale da 7-10 megawatt (sufficiente per 3 mila abitazioni) occorre circa un chilometro quadrato. Per questo i rotori vanno costruiti in zone poco abitate: per esempio, un altopiano deserto e ventoso.
Un aerogeneratore medio (300 kilowatt) a distanza di 200 metri fa un rumore di 45 decibel (per confronto: lo stormire delle foglie nel bosco è di 20 decibel e il rumore del traffico cittadino di circa 70 decibel). Il rumore, però, cresce se le macchine sono più di una: con una decina di impianti, lo stesso livello di 45 decibel si ha a circa 500 metri. E il rumore cresce con l’aumentare del vento. La rotazione delle pale metalliche può creare infine interferenze elettromagnetiche, che disturbano le trasmissioni radiotelevisive. Ma questo si può evitare usando rotori fatti con materiali non metallici, come vetroresina.
Anche le centrali eoliche sono inquinanti?
