Esiste un tema fondamentale per lo sviluppo inclusivo e coinvolge tutto il mondo: è l'inclusione digitale. Con questo termine si intende la possibilità da parte delle persone di accedere agevolmente alle piattaforme digitali per partecipare e riceverne tutti i benefici. Per farlo, però, è necessario che queste siano disponibili e che si sviluppino le competenze digitali per utilizzarle al meglio.
La pandemia ha dimostrato come, durante un lockdown in cui molte attività dal vivo sono state congelate, la tecnologia abbia fatto la differenza per molte persone, per recuperare beni di prima necessità, nel lavoro, nella vita sociale e per svolgere attività burocratiche, come il pagamento delle bollette, la gestione dei conti bancari, l'accesso a servizi amministrativi e sanitari.
La società si trova quindi oggi a dovere affrontare una sfida che è cruciale per lo sviluppo economico e sociale. Diventa sempre più necessario possedere gli strumenti tecnologici per potere stare al passo con i tempi e per non uscire dal mercato professionale e lavorativo. Basti pensare che l'Unione Europea ha definito il digitale come una competenza di base, da equipararsi alla capacità di leggere e scrivere.
La Digital Transformation. Come ING la trasforma in opportunità.
Anche in questo caso, come quello legato alla transizione ecologica, le banche diventano un interlocutore per accelerare lo sviluppo e creare a livello globale un'economia più inclusiva, in nome di quell'equità digitale ormai necessaria.
ING, per esempio, si è posta come obiettivo di creare un'economia più inclusiva per 3 milioni di persone entro il 2025. Ha quindi accettato la sfida della trasformazione tecnologica e sta contribuendo attivamente con un progetto che è un percorso di formazione ambizioso, "Job Digital Lab", nato in collaborazione con Fondazione Mondo Digitale. L'obiettivo è lo sviluppo delle competenze digitali per le persone e per creare nuove opportunità. Nell'anno 2021-2022, per esempio, sono stati organizzati 60 corsi, 10 eventi e 90 ore di formazione con un'attenzione particolare alle donne e al territorio. La cura per il mondo femminile è uno degli impegni di Job Digital Lab e frenare così la cosiddetta Shecession (She + recession): sono infatti le donne le principali vittime della recessione economica in corso.
A due anni dal lancio di Job Digital Lab, sono state formate ben 11.000 persone, in cerca di nuovo lavoro, riqualificazione professionale o di potenziamento delle attività imprenditoriali. Di queste circa 7.000 sono donne. Un risultato che sembra tanto più importante considerato il contesto. L'Italia, purtroppo, è al di sotto della media europea: solo il 42% di individui di età tra i 16-74 anni è in possesso di competenze digitali di base. In Europa si parla di una media del 56% (Digital Economy and Society Index by EU, 2021). Inoltre nella fascia di età tra i 25-64 anni (ISTAT, Noi Italia, 2021) solo il 7% partecipa ad attività di formazione.