Non è solo un fisico del Cern, un accademico dell’Università di Pisa e uno scrittore. Guido Tonelli è un appassionato, innamorato dell’universo e di tutto ciò che ci sta intorno. Sono moltissimi i premi e i riconoscimenti che ha ricevuto e non potrebbe essere diversamente: è stato a capo di uno dei due team che hanno individuato il bosone di Higgs, una delle scoperte scientifiche più importanti del secolo.
Tonelli sarà uno degli ospiti di Focus Live (aprirà il main stage di sabato 10 novembre) e racconterà le sfide che attendono gli scienziati nei prossimi anni. Lo abbiamo intervistato.
Recentemente il Cern ha dato il via al potenziamento dell’Lhc (Large Hadron Collider), l’acceleratore di particelle che ha individuato il bosone di Higgs. Quali segreti dell’universo sarà in grado di svelare?
Francamente non lo sappiamo. Ma siamo convinti che le più importanti scoperte di questo decennio, cioè il bosone di Higgs e le onde gravitazionali, potrebbero aprire le porte a nuove conoscenze. Entrambe sono il frutto di teorie nate nel secolo scorso e seguite da decenni di lavoro. Insieme contribuiscono a spiegare l’origine e la struttura attuale dell’universo; ma ci sono ancora molti misteri sui quali si stanno focalizzando le nuove ricerche. La materia oscura, per esempio: sappiamo che è ovunque e che tiene assieme le galassie, ma non abbiamo la più pallida idea di quali siano le particelle che la compongono. Se avremo fortuna, Lhc potrebbe riservarci ulteriori sorprese in questo campo, ma non c’è nulla di garantito.
Potendo scegliere, che cosa le piacerebbe scoprire?
Con i nuovi strumenti a disposizione è iniziata la sfida per capire meglio cosa ha prodotto l’inflazione cosmica, cioè la rapidissima espansione iniziale dello spazio-tempo che si è avuta subito dopo il Big Bang. Il mio sogno sarebbe proprio quello di scoprire l’inflatone, la particella responsabile di questo fenomeno; mettere le mani su un lontano cugino del bosone, l’ingrediente di base per far nascere un universo dal vuoto. Ma può darsi che per raggiungere traguardi così ambiziosi occorra qualcosa di più...
Di che cosa ci sarebbe bisogno?
L’esplorazione scientifica nell’infinitamente piccolo e nell’infinitamente grande ci avvicina a concetti così arditi da far sembrare banali i racconti di fantascienza più spinta.
La vera sfida della scienza moderna è proprio questa: spingere la nostra mente oltre i confini abituali, sviluppare un nuovo modo di guardare al mondo, costruire nuovi paradigmi. Forse è questa la partita più difficile, per affrontare la quale servirà un salto di creatività e immaginazione.