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NextStep!, un passo avanti verso un lavoro sempre più possibile

Venerdì 14 dicembre si è tenuto a Milano Next Step!, un evento satellite di Focus Live dedicato agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori che Focus ha organizzato con la Regione Lombardia. Durante una mattinata di incontri e testimonianze è emerso come e perché in un mondo del lavoro così fluido e soggetto a rapidi cambiamenti, la scelta del percorso universitario non è più l'unica - e neppure la migliore - alternativa possibile 

È un futuro complesso quello che tutti noi abbiamo davanti. E se guardiamo la faccenda con gli occhi di un giovane, il quadro si complica ancora di più, fino ad arrivare anche a generare paura, soprattutto se lo si guarda dal lato delle prospettive occupazionali.

Una delle ragioni che hanno spinto Focus e la Regione Lombardia a organizzare l'evento - condotto da Nicola Porro - Next Step! è stata quindi anche e soprattutto quella di renderla ingiustificata questa paura. E quindi allontanarla.

Il pubblico di NextStep!

Lo ha spiegato subito nel fare gli onori di casa il direttore di Focus Jacopo Loredan con una metafora: "Questa mattina vi forniremo un kit di sopravvivenza contro l’ignoto", ha detto. E lo ha poi ribadito l’astronauta Umberto Guidoni, che la paura, quella vera, l’ha vista tante volte nelle sue missioni, e ha capito anche come fare a sconfiggerla: con la preparazione, con la conoscenza, perché quando non si sa, si ragiona con la pancia e la paura invece di sparire, inevitabilmente cresce.

L'astronauta Umberto Guidoni © Silvia Morara

SUPERARE I PREGIUDIZI. Conoscere, nel mondo di uno studente - il vero protagonista dell’evento satellite di Focus Live dedicato ai percorsi formativi e alle professioni di domani - significa prima di tutto andare oltre i luoghi comuni e avere un quadro obiettivo dello scenario che si ha di fronte. Su quest’ultimo aspetto è stata molto chiara l’Assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Lombardia Melania De Nichilo Rizzoli: “La scelta del percorso formativo successivo alla scuola superiore dev’essere estremamente razionale, anche se non bisogna mai trascurare le proprie passioni e le proprie inclinazioni”.

’Assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Lombardia Melania De Nichilo Rizzoli © Silvia Morara

Razionalità, in questo caso, significa anche avere bene in mente com’è strutturato oggi il mondo del lavoro, dominato com’è da un paradosso, spiega con il conforto dei numeri Roberto Proietto, Dirigente dell’Ufficio Scolastico per la Lombardia: “ Il 65 per cento dei giovani nel futuro prossimo farà un lavoro che oggi non c’è ancora, in un’Italia che ha tassi di disoccupazione altissimi ma il 30 per cento della domanda di professionalità specializzata non viene coperta”.

Roberto Proietto, Dirigente dell’Ufficio Scolastico per la Lombardia © Silvia Morara

I LIMITI DELL'ACCADEMIA. Che fare allora? Senz’altro è necessario ribaltare il paradigma, ancora dominato da una predilezione verso l’Università che, tuttavia, mostra sempre più carenze nel preparare i giovani a intercettare la forte domanda di specializzazione.

Per questo motivo è necessario guardare oltre e altrove, in primo luogo all’alternativa rappresentata dai cosiddetti ITS, gli Istituti Tecnici Superiori.

Si tratta della prima esperienza italiana di offerta formativa che in molti altri Paesi e già molto diffusa e che, in pratica, consiste in scuole di alta tecnologia strettamente legate al sistema produttivo della durata di due anni nella quale, quindi, il numero di ore destinate alle attività in azienda è molto elevata.

Del resto, spiega Giulia Biscossi, External Relations Director di The Triumph Group: “Ormai il mondo delle aziende non guarda più soltanto il percorso accademico di un candidato, ma anche il grado di passione che riesce a esprimere e l’impegno con cui rivela di intraprendere la potenziale nuova avventura professionale”.

Giulia Biscossi, External Relations Director di The Triumph Group © Silvia Morara

A BUON FINE. Sul palco NextStep! sono salite poi due case history di successo. La prima è stata quella di Arianna Ganda, ex allieva dell’ITS di Brescia che, dopo un inizio di studi in Giurisprudenza, che tuttavia non lasciava intravedere sbocchi professionali interessanti né immediati, ha deciso di frequentare il biennio al termine del quale ha trovato il suo attuale impiego, nella Roda Lab 2.0, attiva nel settore della moda.

Luca Roda e Arianna Ganda di Roda Lab 2.0 © Silvia Morara

Anche Edoardo Grattirola, che di mestiere fa l’imprenditore ed è tra i fondatori della start-up Sweetguest che gestisce - per conto dei proprietari - appartamenti affittati con AirBnb, dopo la laurea in Economia ha deciso di cambiare completamente strada. Non ha frequentato un ITS, ma il concetto alla base del suo ragionamento rientra alla perfezione in quello che si è detto finora: “Ho fatto l’università per assecondare la famiglia che la vedeva come unica alternativa nell’accesso al mondo del lavoro, ma sbagliavo. Là fuori c’è un mondo di opportunità e la cosa migliore che si possa fare per coglierle è capire che cosa si desidera e impostare il proprio iter di studi di conseguenza”.

Edoardo Grattirola, cofondatore della start-up Sweetguest © Silvia Morara

L’essere controcorrente - in questo caso il merito va dato al padre che non ha voluto che lavorasse nell’impresa di famiglia - è stato alla base anche del percorso professionale di Mary Franzese, cofrondatrice di Neuron Guard, start-up impegnata nello sviluppo un dispositivo medico per il trattamento precoce del danno cerebrale acuto. "Il mio sogno - racconta - era proprio quello di lavorare nel settore medicale e una serie di fattori, oltre alla volontà di coronarlo, hanno fatto sì che si avverasse".

Mary Franzese, cofrondatrice di Neuron Guard © Silvia Morara

L’altra esperienza di passaggio fruttuoso dall’ITS all’azienda ha avuto come protagonista Nicolò Danesini che, entrato per la prima volta in contatto con la Sipol, società specializzata nella lavorazione di polimeri speciali, durante il suo periodo di Alternanza Scuola Lavoro, ha deciso di tornarvi per preparare la sua tesi di ITS per poi rimanervi, tuttora, da dipendente.

Massimo Cattaneo e Nicolò Danesini di Sipol © Silvia Morara

Ultima non ultima, tra le testimonianze al servizio dei giovani partecipanti all’evento, la poesia del cantautore, compositore e scrittore Niccolò Agliardi: “quando arriviamo alla stazione giusta (il lavoro dei propri sogni, ndr) occorre che le valige siano preparate per bene (cioè bisogna aver studiato con disciplina)”.

Il cantante, compositore e scrittore Niccolò Agliardi © Silvia Morara

ITS, UN'ALTERNATIVA POSSIBILE. A concludere la mattinata, una carrellata di ulteriori considerazioni, come quelle ricche di dati di Giuseppe Nardiello, Presidente della Fondazione ITS per le Nuove Tecnologie della Vita di Bergamo che rivela come: “su 10 diplomati che fuoriescono da un Istituto Tecnico Superiore 7 firmano lo stesso giorno il loro contratto di lavoro” e di Davide Ballabio, Responsabile scuola e alta formazione di Assolombarda, secondo cui, su scala nazionale, l’80% dei diplomati con un ITS trova occupazione entro dodici mesi.

Gianni Bocchieri, Direttore Generale Direzione Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia © Silvia Morara

La sintesi di quanto è emerso durante l'incontro sta tutta nelle parole nel finale di Gianni Bocchieri, Direttore Generale Direzione Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia: “In ultima analisi, l’università dovrà necessariamente smettere di essere l’unica scelta possibile e dovranno via via affermarsi sempre più alternative, tra le quali, oggi, gli Its rappresentano lo stato dell’arte dei percorsi alternativi a quello accademico”.

Il video completo dell'evento
L'intervista alla Fondazione Vita
L'intervista all'ITS Machina Lonati
14 dicembre 2018 Luciano Lombardi
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