A volte si parla di intelligenza artificiale come di un argomento da fantascienza, con il quale, chissà, avremo tutti noi a che fare in un futuro imprecisato… Spesso ignoriamo che succede già ogni giorno di misurarci con queste tecnologie.
Il futuro è oggi. Ne ha parlato a Focus Live Robert Alexander, IT architect di IBM (sotto, il video completo dell'intervento), il quale, tanto per cominciare ha illustrato come sistemi di questo genere siano già largamente impiegati con successo in medicina, per esempio per l’analisi di radiografie e di altri sistemi di indagine per immagini, in campo automobilistico, per la progettazione di vetture autonome, e persino da certe aziende che nella selezione del personale affidano all’IA - con risultati non sempre brillantissimi - la prima “scansione” dei curriculum dei candidati.
Dopo una breve storia dell’Intelligenza Artificiale, da Ada Lovelace, passando per Alan Turing fino ai giorni nostri, Alexander evidenziato quali siano, attualmente, i campi in cui queste tecnologie sono già a buon punto, ovvero la visione e la comprensione del linguaggio, prima di affrontare il problema dell’etica: in un sistema messo a punto da umani, con quali criteri si troverebbe a operare scelte in situazioni “critiche”?
Alla fine conviene? Se una decisione della macchina dovesse necessariamente mettere a rischio la vita di uno tra un bambino, una persona anziana e un animale, come si comporterebbe? Alexander ha dunque illustrato come, attualmente, l’etica delle macchine risenta della cultura di chi le ha progettate. E dopo aver affrontato il tema dei possibili effetti collaterali dell’Intelligenza Artificiale, ha chiuso tracciando un bilancio tra i possibili pericoli e le effettive opportunità.