Il nostro futuro sarà sempre più elettrico? Pare proprio di sì, a sentire gli ospiti del Focus Live che parlano di energia, nuove risorse e sistemi di produzione innovativi che rivoluzioneranno anche i nostri comportamenti.
Vanni Antoni, direttore dell'Istituto gas ionizzati del Cnr ed esperto di fusione nucleare, che racconta il progetto internazionale Iter per la realizzazione di un reattore di tipo sperimentale per ottenere la fusione nucleare.
La fusione nucleare è uno dei sogni dell'umanità: potrebbe darci energia in enormi quantità da un elemento, l'idrogeno, molto abbondante nell'Universo (anche se difficile da isolare). Non ha sottoprodotti che alterano l'ambiente e le scorie radioattive sono quasi irrilevanti rispetto alla fissione nucleare (che si basa sulla scissione dell’uranio) e si trasformano in materiale inerte in tempi brevi, nell'ordine di qualche decina di anni. Non ultimo, non c'è rischio di esplosioni o altri incidenti nucleari come quelli di Three Mile Island e di Chernobyl.
«Dobbiamo ridurre il più possibile i combustibili fossili. Le difficoltà tecnologiche sono molte, ma Iter ci libererà dall'emergenza delle fonti» ha spiegato Antoni. Certo, la fusione, che produrrà energia pari a 150 milioni di gradi, non è per domani: sSi ritiene che i primi risultati arriveranno tra il 2025 e il 2035. Solo successivamente si costruirà un prototipo di una centrale a fusione nucleare e, se tutto andrà per il meglio, una decina di anni dopo cominceremo ad avere energia da fusione.
E nel frattempo? Solare termico, termodinamico e fotovoltaico restano le fonti di energia «da gestire al meglio – dice Sonia Leva del Politecnico di Milano e coordinatrice del laboratorio Solar Tech – Oggi non siamo in grado di scartare qualcosa, ci serve tutto. L'evoluzione sarà il solare termico in combinazione con il fotovoltaico. Ma è indispensabile la sinergia del sistema, ottimizzare generazione, stoccaggio e utilizzo facendo coesistere tutte le modalità di generazione di energia elettrica».
Uno strumento innovativo è quello inventato da Giuliana Maugeri, studentessa del Politecnico: Walkee è una mattonella che produce energia per «sfruttare quella che arriva da noi camminando: mille persone con il loro passaggio possono illuminare la stazione Cadorna di Milano per un'intera giornata»”.
Il fatto è, interviene Vincenzo Ranieri, amministratore delegato di E-Distribuzione, che ci accorgiamo che l'energia esiste solo quando non c'è: «l'infrastruttura di energia elettrica è come un sistema nervoso”», spiega, e il cuore è il contatore elettronico, «un concentrato di tecnologia tutta italiana che consente di rendere il sistema elettrico italiano il più digitalizzato al mondo».
Si chiama Open Meter quello di ultima generazione che l'azienda sta sostituendo nelle case degli italiani: «misura i consumi in maniera puntuale e consente una gestione personalizzata”».
Senza contare che potrà dialogare con i dispositivi di domotica, un approccio rivoluzionario. Così come è rivoluzionaria una rete di distribuzione intelligente in grado di individuare il guasto, isolarlo e alimentare i clienti attraverso un'altra linea in meno di un secondo: «la Puglia sarà la prima regione a sperimentare la rete innovativa».
L'intervista a Vincenzo Ranieri