«Gli scienziati sono più ignoranti di quello che si pensa». Sembra un paradosso, ma se a dirlo è Guido Tonelli, ordinario di fisica e, tra le altre cose, membro dell’equipe del Cern che ha scoperto il Bosone di Higgs, forse vale la pena dargli retta. Che cos’è che spinge oggi uno che per lavoro studia l’origine dell’Universo ad autodefinirsi ignorante?
«Con le conoscenze attuali arriviamo, ahimè, a comprendere non più del 5 della sua composizione attuale dell’universo. Quindi ne sappiamo poco, quindi ignoriamo» ha spiegato Tonelli sul palco di Focus Live.
Oscure particelle. Quel che resta, aggiunge poi, quel buon 95 per cento, potrebbe scendere al 70 se la scienza riuscisse a comprendere di che cosa è fatta tutta quella gigantesca porzione di universo che non fa luce e che non sappiamo che cosa sia: la cosiddetta materia oscura.
Come pure arrivare ad avere il quadro completo della situazione quando anche la porzione ignota rimanente, cioè quella misteriosa energia oscura cosa spinge tutto lontano da tutto e che per qualcuno è l’anti-gravità, verrà svelata”.
Gli scienziati lo sanno che per raggiungere questi obiettivi dovranno trovare una misteriosa particella ignota. E nei centri di ricerca, nello spazio, in Antartide ci sono schierati squadroni di studiosi schierati per individuarla.
«Ma nessuno può sapere se oggi disponiamo delle tecnologie adatte a fare scoperte del genere - sottolinea Tonelli - e quindi se ciò avverrà tra una settimana o tra settant’anni anni». Misteri della scienza.