Una caffettiera, un telecomando, un libro spuntano dal tavolo sul palco di Focus Live: sono alcuni degli oggetti che hanno rivoluzionato la nostra vita. Massimo Temporelli, fisico e imprenditore, spiega al pubblico che l'approccio alla tecnologia non può e non deve essere meramente tecnico, perché è molto più "umana" di quello che si pensa.
«Tecnologia», sottolinea, «è tutto ciò che ci circonda, non è strumentale all'uomo, ma simbiotica: dai tempi dell'homo sapiens ci siamo evoluti con essa. Parlare di tecnologia significa parlare della nostra umanità».
Caffè? E la caffettiera, quella tradizionale, diventa il simbolo della trasformazione profonda della società. L'intuizione di un imprenditore, Bialetti, ha trasformato il nostro modo di vivere: «Durante l'illuminismo il caffè è il luogo dove si riuniscono letterati e artisti, la cultura nasce e si sviluppa con la tecnologia».
Oggi con la stampante 3D, insiste Temporelli, c'è un nuovo modo di distribuire le merci. E la rivoluzione è appena iniziata. Ma c'è un dispositivo che nell'ultimo secolo ha fatto davvero la differenza: il microprocessore, una tecnologia che ci cambierà per sempre.
Made in italy. Ed eccolo, il primo, l'originale del 1971. Lo porta sul palco Andrea Toigo, esperto di intelligenza artificiale di Intel: «È una tecnologia italiana, sviluppata dal fisico Federco Faggin e dal suo gruppo di ricerca». Toigo racconta cosa c'è dentro al microprocessore, come è stato sviluppato nel tempo e come oggi un singolo transistor abbia le dimensioni di singoli atomi.
Di certo l'evoluzione tecnologica ha comportato maggiore digitalizzazione in tutti i settori. E nel corso degli ultimi due anni, con le restrizioni dovute alla pandemia, c'è stata un'accelerazione e la richiesta di dispositivi è cresciuta in maniera esponenziale. «Intel ha previsto massicci investimenti», dichiara Toigo. «Oggi i microprocessori vengono prodotti nel sud est asiatico. Ma entro il 2030 il 20% della produzione tornerà in Europa.
E domani? E Intel ha deciso di investire 80 miliardi di euro proprio per questo». Nel futuro computer quantistici e intelligenza artificiale contribuiranno a trasformare ancora una volta la vita dell'umanità: «Quello che manca oggi», conclude Toigo, «sono le figure che elaborino l'intelligenza artificiale. Ed è questo uno degli obiettivi di Intel che ha messo a punto un progetto per avvicinare i giovani, gli studenti a una tecnologia tanto complessa quanto affascinante».
L'intervista a Toigo