«Anche noi dobbiamo fare la nostra parte, la salute del Pianeta riguarda tutti»: Alessio Miranda, Country manager di ING Italia, parla di cambiamenti climatici e di finanza sostenibile davanti a una platea molto attenta. Il tema è complesso, riguarda i risparmi dei clienti e gli investimenti degli istituti di credito.
Ambiente. Negli ultimi decenni la pratica di investire in aziende che seguono politiche etiche e che favoriscono la tutela dell'ambiente ha avuto un clamoroso aumento di popolarità. «Le banche», sottolinea Miranda, «devono impegnarsi sul fronte del cambiamento climatico perché è in gioco il nostro ruolo nella società».
In particolare ING a partire dal 2017 non finanzierà più le imprese che hanno nel loro core business l'estrazione del carbone: "verrà fatto gradualmente fino al 2025 quando smetteremo completamente".
Mutuo green. Un'attenzione all'ambiente a 360 gradi: «I nostri immobili sono alimentati da energie rinnovabili, abbiamo ridotto le ragioni per viaggiare e quando lo facciamo scegliamo mezzi di trasporto meno inquinanti possibili». Una banca deve impegnarsi a premiare le aziende che riducono l'impatto ambientale: «Noi abbiamo messo in campo una serie di sconti per queste imprese. Ma la nuova sfida riguarda le aziende piccole e i privati: abbiamo lanciato un prodotto semplicissimo, il mutuo green, per comprare, per esempio, una casa ecologica. Prossimamente sosterremo i clienti che ristruttureranno la loro casa rispettando l'ambiente o sostituendo la macchina vecchia con una elettrica».
E poi c'è l'inclusione finanziaria: una banca può dirsi sostenibile se ha delle pratiche che favoriscono la cultura finanziaria. La conoscenza dei meccanismi che guidano gli investimenti è fondamentale per fare delle scelte consapevoli: "entro il 2025 - conclude Miranda - vogliamo raggiungere in tutto il mondo 3 milioni di persone. In Italia abbiamo già cominciato".
L'intervista ad Alessio Miranda