Casa, ufficio, palestra. Ma anche cinema, teatro, macchina. Passiamo circa il 90% della nostra esistenza in luoghi chiusi. E non è detto che questi ambienti siano salubri. Anzi, le ricerche sull'argomento mostrano che al chiuso, in media, l'inquinamento è maggiore che all'aperto. Le cause sono molteplici: da una parte l'inquinamento che arriva dall'esterno e si ferma lì; dall'altra ci sono davvero tantissime sostanze nocive che si sprigionano dai mobili, dai prodotti per la pulizia della casa, da candele e incensi, dai fornelli accesi e dalle sigarette che sono una delle maggiori fonti di inquinamento indoor (se qualcuno fuma).
A questi si aggiungono anche le pitture e i materiali con cui è costruita la casa e che «sono la nostra terza pelle, dopo l'epidermide e i vestiti» ci ha raccontato l'architetto Gianni Terenzi a Focus Live. Ospite dell'incontro Abitare con personalità ecologica insieme a Dino Passeri, direttore generale di Distretti Ecologici, Terenzi ha accennato a come diversi materiali da costruzione possano contribuire o non contibuire all'inquinamento indoor.
Abitare con personalità ecologica vuol dire dunque scegliere i materiali da costruzione che, da una parte rendano più efficiente la casa ed evitino sprechi energetici, e dall'altra non presentino tutte quelle molecole nocive che soprattutto nei primi anni di vita di una casa vengono rilasciate negli ambienti chiusi.


Sono i cosiddetti materiali basso-emissivi che Terenzi dal Palco ha mostrato al pubblico: il sughero tostato, un panello isolante 100% naturale, realizzato senza collanti chimici, riciclabile e riutilizzabile a fine vita; il cappotto di lana di pecora, per l'isolamento termico e acustico, realizzato con gli scarti della lana; i biomattoni in calce e canapa, prodotti con un ciclo di vita a basso impatto e adatti a mantenere un ambiente sano e isolato nelle case.
«Oggi possiamo scegliere determinati materiali per costruire la nostra abitazione» ha aggiunto Passeri. «Possiamo anche scegliere di costruire una casa in bioedilizia o in edilizia tradizionale. Possiamo scegliere di montare un impianto fotovoltaico. Possiamo anche scegliere di unirci e dare vita a una comunità energetica. Oggi possiamo essere attivi nel cambiamento. Poi è ovvio che serve un supporto delle istituzioni, però se siamo noi i primi a fare certe scelte [...] saremo "personalità ecologiche" e potremo favorire il processo che ci dovrebbe portare da qui al 2050 a cambiare le cose».
Com'è cambiato il nostro rapporto con la casa - L'intervista a Dino Passeri
L'incontro Abitare con personalità ecologica