È una donna, giovane, bella, una scienziata che il mondo ci invidia. Da qualunque parte la guardi non puoi che apprezzare Marica Branchesi, l'astrofisica italiana capace di “ascoltare” le onde gravitazionali ipotizzate da Albert Einstein nel 1916: ha trovato le prove della loro esistenza, studiando la collisione tra due stelle di neutroni grazie agli strumenti di Virgo, l'osservatorio europeo frutto di una collaborazione italo francese.
La sua fama è globale. Nature nel 2017 l'ha inserita tra le dieci personalità scientifiche più significative e il Time l'ha incoronata definitivamente quest'anno includendola tra le 100 persone più influenti del pianeta.
Venerdì 9 novembre, alle 12.30, sarà sul palco di Focus Live a raccontare gli sviluppi delle ultime ricerche sui misteri dell'universo. Lei, che da piccola voleva fare l'architetto o il medico, spiegherà dove ci porteranno gli studi sulle onde gravitazionali.
Nel corso del talk “Il cielo con altri occhi: la prossima frontiera dell'Astronomia” spiegherà, assieme all'astronomo Massimo Tarenghi, le sfide che attendono gli scienziati di tutto il mondo. Un appuntamento da non perdere.
Marica Branchesi, nata ad Urbino 41 anni fa, infatti, è una che di stelle se ne intende. Si è laureata in astronomia a Bologna nel 2002 per specializzarsi poi con un dottorato in radioastronomia e indagando buchi neri e ammassi di galassie. Successivamente si è trasferita al California Institute of Technology, dove ha conosciuto il marito, Jan Harms, fisico tedesco esperto di onde gravitazionali. Dopo aver vinto un progetto del MIUR che le ha permesso di costruire un proprio gruppo di lavoro, ha deciso di rientrare in Italia. Oggi è presidente della Commissione di astrofisica delle onde gravitazionali della International Astronomical Union (Iau) e membro del Comitato internazionale per le onde gravitazionali. Dal 2009 collabora con Virgo ed è ricercatrice al Gran Sasso Science Institute. Favorendo l'unione e il dialogo tra l'astronomia osservativa e la fisica strumentale, metodo grazie al quale sono state captate le onde gravitazionali, è stata aperta la strada alla multi-messenger astronomy che le ha valso i numerosi e prestigiosi riconoscimenti ricevuti.