A 4,2 metri di profondità sotto il pavimento a mosaico della Basilica di San Marco, a Venezia, sono stati ritrovati due noccioli di pesca di 1.300 anni fa, che sposterebbero indietro di 180 anni le lancette della costruzione della città. La scoperta degli archeologi della Colgate University di Hamilton, New York, è stata pubblicata sulla rivista Antiquity.
La maggior parte delle città italiane risale all'epoca romana, ma Venezia è un'eccezione. Anche se tracce di presenza romana sono state trovate a Torcello, nel nord della laguna, la storia di Venezia sembra iniziare nel nono secolo. Secondo la tradizione, le ossa di San Marco evangelista furono portate nella città nell'828, trafugate da Alessandria d'Egitto.
Tappabuchi. La Basilica omonima fu edificata a partire da pochi anni dopo. Tuttavia entrambi i noccioli risalgono a un periodo precedente, tra il 650 e il 770 d.C. Sono cioè 180 anni più vecchi della basilica più antica, e si trovano in uno strato di sedimenti che doveva essere 1 metro sotto il livello del mare nell'ottavo secolo.
L'ipotesi è che siano stati abbandonati in un antico canale della laguna, magari lanciati da una barca, prima della costruzione della città. Forse, nel tentativo deliberato di riempire le vie d'acqua naturale e formare un substrato sul quale edificare.