Le e-mail di reclamo che ogni tanto spediamo hanno un'antenata illustre: l'usanza di lamentarsi per un servizio scadente era già in voga ai tempi dei Babilonesi. Questa tavoletta d'argilla del 1750 a.C., ritrovata in un sito archeologico della città di Ur, in Iraq, raccoglie le proteste di un consumatore deluso, affidate a un alfabeto di caratteri cuneiformi.
Lei non sa chi sono io. Autore del testo è un certo Nanni, che scrive a un tale Ea-nasir denunciando la bassa qualità dei lingotti di rame fatti recapitare dal fornitore a un messaggero di Nanni, incaricato di condurre la transazione. Una seconda consegna sarebbe arrivata in ritardo e dopo un viaggio nella direzione sbagliata. «Per chi mi hai preso, per trattarmi con un tale disprezzo?» fa scrivere il furente compratore.
Prima delle raccomandate. La tavoletta risalente al periodo paleobabilonese (1800-1600 a.C) fa parte delle collezioni del British Museum di Londra, ma è ritornata all'attenzione del web nel weekend, quando sul forum Reddit è stata definita "un'antica lettera di reclamo al servizio consumatori". All'epoca il commercio di rame era una delle principali attività economiche del Golfo Persico e fiore all'occhiello dell'industria della zona di Dilmun, una antica città nell'attuale Bahrein (dove probabilmente viveva il mercante Ea-nasir).
Patrimonio da custodire. Tesori come questi costituiscono il patrimonio del Museo Nazionale dell'Iraq di Baghdad che ha riaperto sabato 28 febbraio, dopo 12 anni di chiusura e dopo aver ripristinato un terzo dei 15 mila pezzi archeologici della sua collezione. I lavori sono stati accelerati negli ultimi giorni in risposta alla distruzione di tesori archeologici del museo di Ninive (poco distante da Mosul) da parte dell'ISIS.