È stato trovato, nella Galilea meridionale, il cranio di un bambino di circa 12-13 anni con una profonda lesione dell'osso temporale. La ferita, valutata da un team di esperti, deve avere avuto profonde conseguenze per la crescita del bambino, causandogli forse difficoltà nel camminare e negli scambi sociali. Ma il bambino è sopravvissuto qualche anno.
Il tutto è accaduto circa 100.000 anni fa, in una delle zone più importanti per la paleontologia umana, il sito di Qafzeh, in Israele, che contiene gli scheletri di almeno 15 ominidi (uomini moderni). La descrizione del tutto, a cura di paleoantropologi di molte nazioni, è apparsa sulla rivista open access PlosOne.
Compassione. Il cervello del bambino colpito (o ferito in un incidente) non è riuscito a svilupparsi come altri della sua età, e infatti è di dimensioni molto inferiori all'atteso. Nonostante ciò, e nonostante le difficoltà di sopravvivenza dovute al colpo, il bambino è vissuto qualche tempo dopo la ferita, ed è stato sepolto in una posizione particolare e con due palchi di cervo sul torace. A significare l'attenzione rivolta ad altri membri, anche in difficoltà, della tribù. E la presenza, nei primi uomini usciti dall'Africa, della compassione umana che oggi non riusciamo a vedere nelle stesse zone, tra due popoli in guerra da decenni.















