Verso la fine del XIX secolo un’inspiegabile malattia colpì le piante di tabacco in Crimea. Lo scienziato russo Dmitry Ivanovski, analizzando la linfa di quelle piante scoprì che esisteva in alcune qualcosa di misterioso che si poteva ritenere responsabile della trasmissione della malattia da una pianta all’altra. L’agente in missione speciale era un piccolissimo organismo che oggi chiamiamo virus (in latino significa “succo di piante; veleno”). Ivanovski morì il 20 giugno 1920, sedici anni prima che fosse individuato e isolato, grazie al microscopio elettronico il primo virus e che la virologia divenisse un’importante branca della biologia.
Nella foto, il virus di Ebola al microscopio