La Piramide della Luna, la seconda più grande costruzione del complesso rituale precolombiano di Teotihuacán, in Messico, ha nascosto un segreto (anzi, due) per 1700 anni. Sotto alla struttura che si erge per 43 metri, ci sarebbero infatti un tunnel e una camera nascosta, a una profondità di circa 8 metri. La scoperta archeologica di cui qualche dettaglio è stato rivelato il 24 ottobre, è basata su almeno tre secoli di supposizioni e studi, anche se nessuno si è ancora spinto a scavare sotto al complesso archeologico, importantissimo centro religioso per le civiltà che precedettero gli aztechi.
Senza rompere. L'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH) messicano ha lavorato in collaborazione con i geofisici dell'Università Nazionale Autonoma del Messico nella zona archeologica a circa 40 km dalla capitale. Utilizzando una tecnica chiamata tomografia elettrica multielettrodo (ERT) utile per individuare le strutture sepolte, gli scienziati avevano inizialmente accertato, nell'estate 2017, la presenza di un passaggio segreto non meglio caratterizzato, sotto alla piramide.
Ora per la prima volta è arrivata notizia di una camera nascosta del diametro di 15 metri, ed è stata forse localizzata anche un'entrata del tunnel, a sud della Piazza della Luna, di fronte alla maestosa piramide. Un altro ingresso della galleria si trova forse sul lato est della struttura.
Un'anticipazione del viaggio. Non è chiaro a cosa servissero questi spazi, ma l'ipotesi è che la stanza potesse avere una qualche destinazione funeraria, e che il tunnel imitasse una sorta di "passaggio" verso l'Oltretomba. All'esterno della Piramide, costruita attorno al terzo secolo dopo Cristo, sono stati trovati diversi scheletri con deformazioni al cranio e oggetti in pietra verde come statuine e collane. Negli ultimi anni, inoltre, sono emerse evidenze di sacrifici di animali selvatici in altre aree sotterranee del complesso. Da questi indizi, ci si può forse fare un'idea di cosa potremmo trovare, dovessimo un giorno riuscire ad accedere a questi spazi.