Il bisnipote di Toro Seduto è vivo e si chiama Ernie LaPointe: lo conferma uno studio pubblicato su Science Advances, che ha confrontato il DNA del capo dei Sioux, ucciso nel 1890, 14 anni dopo la celebre battaglia di Little Bighorn, con quello del settantatreenne nativo americano. «Per anni molte persone hanno dubitato del legame familiare che io e le mie sorelle abbiamo con Tatanka Yotanka», sottolinea LaPointe, che usa il nome Lakota di Toro Seduto e che fino ad ora, per dimostrare la propria discendenza, poteva contare solo su alcuni certificati di nascita e morte, sull'albero genealogico della famiglia e su documenti storici.
DNA autosomico. Il metodo utilizzato dai ricercatori si basa sull'analisi del DNA autosomico, che ereditiamo per metà da un genitore e per metà dall'altro, e può quindi essere esaminato senza necessità di sapere se la discendenza è da parte di madre o di padre. Questo metodo è utile quando i dati genetici disponibili sono limitati, come in questo caso, dove i ricercatori avevano a disposizione solo un frammento mal conservato di un capello di Toro Seduto: per riuscire ad estrarre un campione di DNA utilizzabile hanno impiegato 14 anni.
Parenti lontani e cold case. Questa complicata e interessante tecnica potrebbe essere utilizzata in futuro non solo per scoprire nuovi legami tra persone viventi e figure storiche di rilievo, ma anche per cercare di risolvere antichi cold case: «In teoria si può indagare su chiunque, dai Romanov a Jesse James», afferma Eske Willerslev, uno degli autori: «basta avere dei resti di ossa, denti o capelli dai quali estrarre il DNA».