Sotto alla toilette di una nobile famiglia vissuta a Gerusalemme 2700 anni fa sono state rinvenute le uova di vari parassiti intestinali: a quanto pare, così come osservato per altre antiche popolazioni, nemmeno le élite della Città Santa rispettavano le norme igieniche basilari per tenere alla larga i vermi infestanti.
Sotto al wc. Un articolo pubblicato sull'International Journal of Paleopathology descrive la scoperta risultante dall'analisi dei sedimenti del giardino di una villa di lusso a Gerusalemme sud, con una vista spettacolare sulla Città Vecchia e abbellita con colonne, capitelli, alberi da frutto; soprattutto - cosa assai rara per l'epoca - dotata di wc privato.
Nel terriccio sotto l'asse di pietra arenaria della toilette, gli archeologi dell'Università di Tel Aviv e dell'Israel Antiquities Authority hanno identificato i resti delle uova di tre specie di vermi cilindrici o nematodi (gli ascaridi, Ascaris lumbricoides; i tricocefali, Trichuris trichiura; gli ossiuri, Enterobius vermicularis) e una di tenia o "verme solitario" (Taenia). Sono tra i più antichi esempi di parassiti di questo tipo rinvenuti in Israele: le condizioni del terreno sotto al wc hanno favorito la loro conservazione.
parassiti intestinali. Questi sgraditi ospiti possono procurare nausea, dolore addominale, diarrea, prurito, e nei bambini sono associati a malnutrizione, ritardi nello sviluppo, danni neurologici, a volte morte. I parassiti intestinali esistono ancora oggi, ma farmaci e diagnosi precoci impediscono che divengano epidemici nelle aree provviste di servizi igienici adeguati.
All'epoca non c'erano cure adeguate ed è probabile che chi veniva infettato si trascinasse i parassiti per tutta la vita. E visto che la toilette domestica era un chiaro simbolo di benessere, la scoperta fa pensare a una malattia diffusa all'intera popolazione, inclusa la classe più abbiente - la stessa dei grandi Re di Israele descritti nella Bibbia.
NOrme igieniche. La circolazione dei parassiti era probabilmente dovuta alla contaminazione fecale di cibo e acqua per l'assenza di una rete fognaria adeguata, ma anche a una scarsa conoscenza delle norme igieniche, al consumo di carne poco cotta o all'uso di escrementi umani come fertilizzanti nei campi. A quanto pare, neppure chi viveva negli agi si sottraeva a queste pratiche insalubri: nuove analisi dei sedimenti diranno se contro i vermi intestinali si usasse almeno un qualche rimedio a base di erbe medicinali.