Storia

Che cosa ci faceva una collezione di teschi animali in una grotta dei Neanderthal?

In una caverna abitata dai Neanderthal in Spagna sono stati trovati decine di teschi di erbivori dalle corna prominenti. Quale significato hanno?

Trentacinque teschi di grandi erbivori con corna molto appariscenti sono stati rinvenuti nel suolo della Cueva Des-Cubierta, una caverna della Spagna centrale abitata dai Neanderthal 40.000 anni fa. Sul fatto che i nostri "cugini" preistorici li avessero sistemati lì di proposito ci sono pochi dubbi. Ma con quale scopo? Un articolo scientifico di recente pubblicato su Nature Human Behavior descrive la scoperta e le teorie sul possibile significato di questa curiosa e un po' macabra "collezione".

Nulla di lasciato al caso. L'assortimento di teste animali è stato ritrovato da un gruppo di archeologi di Spagna, Austria e Portogallo in una stratificazione non ancora esplorata della caverna scoperta nel 1978 nella regione di Madrid, già in passato associata a possibili comportamenti rituali dei Neanderthal. Nella grotta erano già stati rinvenuti ossa animali, utensili e i resti di un bambino Neanderthal morto a 3-5 anni di età.

Secondo il nuovo studio, sul pavimento di questo settore della Cueva Des-Cubierta giacciono disseminati i teschi di grandi animali cacciati dai Neanderthal: 28 bovini tra bisonti e uri, 5 cervi e 2 rinoceronti. Segni particolari dei reperti: la presenza su ciascuno di vistosi palchi o corna, l'accurata rimozione dalle altre ossa del corpo, non presenti nella grotta, e un certo livello di lavorazione attraverso strumenti o il fuoco.

Le tengo per ricordo. La scarsità di elementi rimovibili dal cranio come i denti e le mandibole, insieme alle tracce di lavorazione dei teschi da parte di mani umane, fanno pensare che le carcasse degli animali uccisi siano state lavorate all'esterno della grotta e che le ossa delle teste siano state portate all'interno una volta pulite. Qui doveva avvenire un secondo giro di lavorazione, probabilmente legato alla rimozione del cervello.

Poca "ciccia". È molto raro che un gruppo di cacciatori raccoglitori, antico o moderno introduca i teschi delle prede nelle sue abitazioni, perché questa parte dell'animale è molto pesante e ingombrante oltre ad avere uno scarso valore nutrizionale.

L'assenza di altre parti più ricche di carne, l'accumulo delle ossa in un arco temporale che si pensa ristretto e la perfetta conservazione delle corna, praticamente intatte, fanno pensare a uno scopo diverso da quello esclusivamente alimentare.

Quella volta, con l'uro... Gli autori dello studio ipotizzano che i crani potessero servire da trofei di caccia, «tuttavia - precisano - non si possono escludere altre interpretazioni, come un legame tra questo rituale e il fuoco, o una forma di espressione della relazione simbolica tra i Neanderthal e il mondo naturale, o qualche forma di rito di iniziazione o propiziatorio».

Le prime tracce evidenti di utilizzo di teschi animali per un significato simbolico risalgono all'arrivo dell'uomo anatomicamente moderno. O almeno così si pensava finora.

2 febbraio 2023 Elisabetta Intini
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