Cosa rende straordinaria l'acustica del teatro di Epidauro, l'anfiteatro greco del IV secolo a.C. portato alla luce nel 1881? Un attore, dal centro della scena, riesce infatti a far giungere la propria voce anche agli spettatori delle ultime file, distanti più di 60 metri. Secondo Nico Declercq e Cindy Dekeyser (Georgia Institute of Technology) il segreto risiede nella forma e nella disposizione delle scalinate: queste strutture in pietra funzionerebbero infatti come dei filtri acustici, capaci di eliminare gran parte delle basse frequenze che ostacolano un ascolto nitido, esaltando i suoni più acuti, che comprendono le voci degli attori. L'effetto sarebbe da attribuire alla rugosità della pietra che, riflettendo e rifrangendo il suono, funziona come le schiume sintetiche che ricoprono le pareti delle moderne sale di incisione. Non è chiaro se questo risultato sia stato ottenuto casualmente o meno, certo è che nei testi di architettura romana del primo secolo a.C. venivano esaltate le capacità matematiche e costruttive degli architetti greci. (Foto: il teatro di Epidauro, © Leo2004)