Solo la leggenda e un filone narrativo affascinante, senza alcun preciso riscontro storico o archeologico, sono alla base della tradizione che si è sviluppata intorno al Santo Graal. Secondo una versione della leggenda, era la coppa nella quale Gesù bevve durante l’ultima cena. Per altri, invece, era il calice nel quale Giuseppe d’Arimatea, un discepolo di Cristo, avrebbe raccolto le sue ultime gocce di sangue dopo la crocifissione.
Poteri magici. Intorno al Santo Graal e alla sua ricerca sono nate leggende, cicli cavallereschi (da quello della Tavola rotonda a quello di Parsifal), in età diverse e con diverse radici che spesso hanno mescolato elementi della tradizione cattolica ad antiche saghe pagane e celtiche. Al Santo Graal sono stati attribuiti poteri sovrannaturali, sia di natura fisica (capacità di guarire da ogni male, di infondere la vita, di dare ricchezze immense) sia di carattere spirituale.
Custode dei Comandamenti. Più precise le notizie intorno all’Arca dell’Alleanza, detta anche Arca Santa, perché ne parla a lungo la Bibbia. Si trattava di una sorta di scrigno nel quale erano conservate le due Tavole della Legge, accanto ad alcuni tra gli oggetti più importanti della religione ebraica: un vaso d’oro contenente la manna e la verga di Aronne. Era in legno d’acacia, rivestita internamente ed esternamente in oro massiccio. Alla base aveva quattro anelli nei quali scorrevano due pali che servivano per il trasporto. Era stata costruita da Beseleel dopo la fuga dall’Egitto.
Distrutta o scomparsa? Massimo, e più antico, simbolo della religione ebraica delle origini, secondo la tradizione venne trafugata dai Filistei quando questi sconfissero Israele (1000 avanti Cristo). Riconquistata poi da Davide, che sconfisse a sua volta Gebusei e Filistei, fu collocata sul monte Sion. Successivamente, ai tempi di Salomone, in una cella del tempio di Gerusalemme. Dell’Arca si persero per sempre le tracce dopo la distruzione di Gerusalemme nel 587 a. C. Il resto, comprese le periodiche voci legate a presunti ritrovamenti dell’Arca o di suoi frammenti, appartiene alla leggenda.