Storia

Il complesso sistema idraulico che permise la costruzione della piramide di Djoser in Egitto

Per trasportare i blocchi di pietra necessari a costruire la piramide di Djoser gli egizi svilupparono un complesso sistema idraulico: ecco la nuova ipotesi di ingegneri e idrologi.

È una domanda che tormenta archeologi ed egittologi da anni, alla quale diverse volte si è provato a dare una risposta, l'ultima poco tempo fa: in che modo sono state costruite le piramidi? Sembra impossibile che massi giganteschi siano stati trasportati solo utilizzando rampe, funi e leve. Ora uno studio pubblicato su Plos One ipotizza che la piramide di Djoser sia stata costruita sfruttando un sistema di sollevamento idraulico che avrebbe permesso di muovere i blocchi di pietra senza fatica.

Gli studiosi hanno deciso di concentrarsi sul complesso funerario comprendente la piramide a gradoni di Djoser, costruita dall'omonimo faraone della Terza dinastia (2700-2620 a.C.) circa cento anni prima di quella di Giza, perché volevano capire in che modo le tecniche costruttive dell'epoca si fossero evolute.

Cos'era Gisr el-Mudir? Unendo i dati ricavati dalle immagini satellitari e da cento anni di studi archeologici, gli esperti hanno effettuato la prima scoperta riguardante Gisr el-Mudir, un recinto rettangolare in pietra a ovest del complesso la cui funzione era finora ignota. Le immagini satellitari mostrano come il recinto si intersechi perfettamente con l'alveo secco di quello che all'epoca era un torrente stagionale, l'Abusir, che scorreva dalle montagne fino a Saqqara, immettendosi nel Nilo. L'ipotesi dei ricercatori è che Gisr el-Mudir fosse una briglia (o serra), una specie di diga per torrenti utilizzata per controllare il flusso d'acqua e catturare sedimenti pesanti come pezzi di alberi o rocce che potevano danneggiare le costruzioni a valle.

Le acque dell'Abusir così ripulite scorrevano probabilmente in una depressione profonda 27 metri e lunga 410 metri, che si divideva poi in almeno tre "compartimenti" sotterranei e fungeva da sistema di depurazione dell'acqua, eliminando i sedimenti dalle acque del torrente.

Ascensore idraulico. Uno di questi compartimenti sarebbe stato connesso a una rete di sette chilometri di tubature che si diramava sotto il complesso: una tubatura portava direttamente a un pozzo verticale profondo 28 metri che sbucava al centro della piramide di Djoser. Sul fondo del pozzo gli archeologi hanno ritrovato una cassa di granito, con un buco e una grossa pietra che ne blocca l'apertura.

Si tratterebbe di una sorta di ascensore idraulico: l'acqua riempiva il pozzo, permettendo il sollevamento di una piattaforma galleggiante (probabilmente in legno e quindi decomposta da millenni) che poteva sostenere fino a cento tonnellate di materiale alla volta; per abbassare la piattaforma, bastava svuotare il pozzo. Trattandosi di un torrente stagionale, è probabile che l'ascensore abbia funzionato "a singhiozzo" durante i vent'anni dedicati alla costruzione della piramide.

Il prossimo obiettivo del team di ricerca è capire se l'acqua sia stata utilizzata anche per aiutare la costruzione delle piramidi successive, in particolare quella di Cheope, o se progressivamente le condizioni climatiche più secche abbiano reso questo metodo impraticabile.

10 agosto 2024 Chiara Guzzonato
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