Storia

La sifilide non venne dalle Americhe: ecco le prove

La sifilide era già presente in Europa prima del viaggio di Colombo nelle Americhe: lo confermano i manoscritti, le prove archeologiche e le pitture precolombiane.

Il Treponema pallidum, il batterio che causa la sifilide, la malattia sessualmente trasmissibile che alla fine del XV secolo in Europa uccise cinque milioni di persone, era presente nel Vecchio Mondo molto prima che Cristoforo Colombo scoprisse le Americhe nel 1492: ne è convinta Marylinn Salmon, storica allo Smith College (USA), che in un articolo di The Conversation passa in rassegna le prove archeologiche, artistiche e culturali a nostra disposizione.

Edoardo IV
Secondo la studiosa Marylinn Salmon, re Edoardo IV d’Inghilterra (1442-1483), noto per la sua promiscuità sessuale, morì quasi sicuramente di sifilide. © German Vizulis | Shutterstock

Prove archeologiche. Negli anni sono stati ritrovati diversi resti umani i cui danni, a un'analisi approfondita, sono risultati essere compatibili con quelli provocati dalla sifilide. Lo scheletro di un ragazzo inglese morto nel VI secolo a.C. aveva il cranio, le clavicole, le braccia e le gambe danneggiate, «una combinazione tipica della sifilide», sottolinea Salmon. Anche i resti di un bambino di sei anni, vissuto prima del 1492 in Austria e i cui denti erano deformati, suggeriscono una diagnosi di sifilide congenita.

Le ossa di un altro giovane austriaco vissuto nel XIII secolo puntano nella stessa direzione: incisivi deformati e danni a molte ossa. «Ci sono molti altri esempi, alcuni riguardano addirittura persone vissute oltre 2.000 anni fa», spiega Salmon. Ma come possiamo essere sicuri che si trattasse di sifilide, e non di un'altra treponematosi, ovvero malattia causata dal batterio Treponema pallidum?

NERO SU BIANCO. Il Treponema Pallidum causa altre tre malattie oltre alla sifilide: il bejel, la framboesia e la pinta. Meno gravi e non veneree (si trasmettono tramite qualsiasi contatto stretto), provocano però danni simili: come possiamo sapere che non si tratti di una di queste? Secondo Salmon basta leggere i manoscritti medievali e fare due più due.

«Penso che nel Medioevo i ricchi si ammalassero di sifilide più dei poveri, perché durante l'infanzia vivevano in un ambiente protetto e non sviluppavano alcuna immunità, al contrario delle classi più basse», precisa l'esperta. Raggiunta la maturità sessuale, il fatto di non aver mai contratto infezioni li rendeva più inclini ad ammalarsi di sifilide per la prima volta durante i rapporti sessuali. I manoscritti dell'epoca testimoniano che «i membri delle famiglie nobili morivano numerosi, tanto che alcune faticavano a mantenere le linee di discendenza»: gli altri tipi di treponematosi non uccidevano, mentre la sifilide sì.

Naso a sella
Un esempio di naso a sella, deformazione tipica della sifilide. © Internet Archive Book Images

La sifilide nell'arte. La sifilide può causare il cosiddetto "naso a sella", quando i batteri invadono il naso dell'infetto facendone crollare il dorso.

Molti artisti già nel XII secolo dipingevano personaggi con questa caratteristica: «Penso intendessero rappresentare la malattia venerea (la sifilide, ndr), e non quella endemica (gli altri tipi di treponematosi), poiché i personaggi che avevano un naso a sella erano spesso figure malvage, come i torturatori di Cristo o gli uomini che avevano ucciso i neonati per ordine di Erode», conclude Salmon.

Quello di incolpare "l'altro" di malattie ed eventi che non riusciamo a comprendere è un vizio antico: è successo con la sifilide, con l'influenza spagnola (di cui gli spagnoli non avevano colpa) e anche con il coronavirus, che all'inizio ha suscitato episodi di odio verso gli asiatici (e, in Europa, verso gli italiani).

25 luglio 2022 Chiara Guzzonato
Ora in Edicola
Scopri il mondo Focus. Ogni mese in edicola potrai scegliere la rivista che più di appassiona. Focus il magazine di divulgazione scientifica più letto in Italia, Focus Storia per conoscere la storia in modo nuovo ed avvincente e Focus Domande & Risposte per chi ama l'intrattenimento curioso e intelligente.

Nel nuovo numero di Focus Storia esploriamo l’affascinante mondo dell’antico Egitto. Partendo da un’intervista al direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, celebriamo i 200 anni di storia del primo museo al mondo dedicato agli Egizi. Raccontiamo poi le collezioni che hanno attraversato il tempo e le straordinarie scoperte di Schiaparelli, l’archeologo che trasformò il museo torinese.

L’articolo "Geniale Champollion" ripercorre le intuizioni del linguista che decifrò i geroglifici, mentre in "Egittologia made in Italy" celebriamo i pionieri italiani della disciplina. Concludiamo questa sezione con "Salvate Abu Simbel", che narra il salvataggio dei maestosi templi minacciati dalle acque.

 

Non mancano gli approfondimenti storici:

  • Alla gogna: il processo a Oscar Wilde, che pagò caro il suo anticonformismo.
  • Carabinieri a Creta: una missione di pace italiana nel cuore del Mediterraneo.
  • La favola di Natale: la commovente storia di Giovannino Guareschi, che trovò la speranza in un lager nazista.

 

ABBONATI A 29,90€

In questo numero di Focus, puntiamo i riflettori su un tema cruciale: la prevenzione. Attraverso il dossier  esploriamo come scienza, tecnologia e medicina stanno rivoluzionando il nostro approccio alla salute e al benessere.

Un viaggio tra scoperte e innovazioni per vivere meglio e più a lungo. Dalla prevenzione delle malattie cardiovascolari alle ultime tecniche per diagnosticare precocemente il cancro, fino all'importanza della salute mentale e alle nuove frontiere della nutrizione.

Raccontiamo inoltre la scoperta di Lucy, il fossile che ha riscritto la nostra storia evolutiva, e immaginiamo cosa sarebbe accaduto se Costantino non avesse legalizzato il Cristianesimo. Scopriamo anche perché "avere la testa tra le nuvole" è fondamentale per il cervello e sveliamo le forme morbide della natura, quelle curve nascoste che definiscono il mondo vivente.

ABBONATI A 31,90€
Follow us