Uno studio pubblicato sul Journal of Human Evolution torna a indagare i tratti che accomunano gli Homo sapiens (i nostri antenati) e gli Homo neanderthalensis, concentrandosi in particolare sulla dentatura di questi ultimi. I ricercatori britannici hanno ripreso in mano alcuni reperti ritrovati nella Cotte de St Brelade, un sito paleolitico nell'isola di Jersey (Gran Bretagna), tra il 1910 e il 1911. E tramite tomografia computerizzata, una moderna tecnica di diagnostica per immagini, hanno ottenuto nuovi dettagli sui denti, rivelando alcune caratteristiche tipiche della dentatura dei Sapiens.
I Neanderthal si sono evoluti circa 400.000 anni fa, e hanno vissuto tra l'Europa occidentale e la Siberia fino a quando, dopo l'arrivo dei Sapiens dall'Africa, si sarebbero estinti circa 40.000 anni fa. Tuttavia i due homo avrebbero convissuto per almeno 5.000 anni, consentendo una commistione genetica tra le specie (con conseguenze visibili fino ai giorni nostri).
Coppie miste. Quanto scoperto dalla nuova analisi è un tassello che si aggiunge a un puzzle cui si lavora da decenni, quello della relazione tra Sapiens e Neanderthal. Se da un lato i denti ritrovati nell'isola di Jersey hanno diverse caratteristiche proprie dei neandertaliani, dall'altro la forma del colletto dentale (la parte tra la corona e la radice) risulta essere tipica di un Sapiens. «I risultati della nostra analisi fanno ipotizzare una doppia ascendenza, neandertaliana e moderna», spiega Chris Stringer, capo dello studio.
I denti risalgono a circa 48.000 anni fa, relativamente poco prima della presunta data di estinzione dei Neanderthal: ma viste le commistioni genetiche e i diversi tratti in comune tra Sapiens e Neanderthal, si può davvero parlare di estinzione? «La parola "estinzione" perde di significato mano a mano che si scoprono nuovi episodi di ibridazione tra le due specie», afferma Stringer. «La teoria di una popolazione ibrida potrebbe essere verificata analizzando il DNA dei denti, possibilità che stiamo prendendo in considerazione».