L'Egitto non smette di stupire e rivelare al mondo le proprie meraviglie: dopo la recente scoperta di nuovi tesori nella necropoli di Saqqara e di mummie con la lingua d'oro ad Alessandria, ora è la città di Abydos, dove sorge un antico sito funerario, a riconsegnare alla luce nuovi reperti storici. Secondo quanto annunciato su Twitter dal Ministero del Turismo egiziano, un team congiunto di archeologi statunitensi ed egiziani avrebbe scoperto ciò che si ritiene essere «il più antico birrificio ad alta produzione del mondo», risalente a oltre 5000 anni fa, quando sulla regione governava Narmer, fondatore della Prima Dinastia e unificatore di Alto e Basso Egitto. Alcuni archeologi britannici avevano già scoperto l'esistenza del birrificio all'inizio del XX secolo, ma nessuno fino ad oggi ne conosceva l'esatta collocazione.
Quantità industriali. Il birrificio era suddiviso in otto grandi stanze, ognuna lunga venti metri e contenente 40 recipienti in terracotta disposti su due file. In questa rudimentale fabbrica di birra la bevanda alcolica veniva prodotta mischiando acqua e cereali, e riscaldando il liquido ottenuto nei recipienti.
«Secondo quanto dimostrato dagli studi, la birra veniva prodotta su larga scala a un ritmo di circa 22.400 litri alla volta», afferma Matthew Adams della New York University, che sottolinea che la posizione del birrificio non sarebbe casuale. Durante gli scavi, gli archeologi avrebbero infatti ritrovato diverse prove dell'utilizzo della birra durante i riti sacrificali: la fabbrica sarebbe dunque stata costruita accanto alle strutture funerarie di Abydos per "dissetare" chi partecipava ai rituali.
La scoperta di questo antichissimo birrificio incanta ma non stupisce gli esperti, da tempo consapevoli del fatto che l'Antico Egitto fosse produttore di birra: nel 2015, l'Autorità Israeliana per le Antichità aveva annunciato il rinvenimento a Tel Aviv di frammenti di vasellame utilizzato dagli antichi egizi per produrre birra e risalente a 5000 anni fa.
Era una bevanda per tutti, che veniva consumata giornalmente: come si legge sul blog del British Museum di Londra, la birra era essenziale per i lavoratori, come quelli impegnati nella costruzione delle piramidi di Giza, che avevano diritto a ben dieci pinte giornaliere a testa.
Ripartenza del turismo. Il Ministero del Turismo egizio si augura ancora una volta che questa nuova scoperta possa aiutare il turismo a ripartire, dopo un anno –il 2020- che doveva vedere l'arrivo di 15 milioni di turisti (contro i 13 del 2019) e un progressivo ritorno dei visitatori internazionali dopo le rivoluzioni del 2011, ma che ha dovuto fare i conti con la pandemia da CoViD-19.