The Book of Deer: è questo il nome del primo manoscritto in lingua gaelica scozzese della storia. Risalente all'Alto Medioevo, quest'opera consiste in un Vangelo "tascabile" (è grande appena 157 mm x 108 mm) scritto nell'antico monastero di Deer, nel nord-est della Scozia, la cui esatta collocazione geografica è rimasta per secoli un mistero. Fino a oggi, quando dopo anni di ricerche un gruppo di archeologi ritiene di averne trovato i resti.
Aggiunte preziose. Oltre a una serie di raffinate decorazioni, il libro contiene parti più antiche (ideate intorno al IX-X secolo) scritte in latino e in irlandese arcaico, mentre i frammenti in gaelico scozzese furono probabilmente prodotti tra l'XI e il XII secolo e posti ai margini del manoscritto originario. È proprio su queste aggiunte che si è concentrata da tempo l'attenzione degli studiosi, non solo per la loro importanza a livello linguistico e letterario, ma perché includono preziose informazioni sulla fondazione del monastero di Deer, registrando anche la concessione di terreni nella zona. Tutti indizi utilissimi per tentare di inquadrare geograficamente l'antico convento.
La scoperta. Le indagini archeologiche sostenute da un gruppo di volontari e da un'apposita iniziativa (Book of Deer Project), sono iniziate nel 2009. L'ultimo degli scavi, nel 2022, si è concentrato su un'area vicino alle rovine dell'abbazia cistercense di Deer, nella regione di Buchan (nella parte nord orientale della Scozia), nella quale i religiosi si trasferirono nel 1219 dopo aver abbandonato il vecchio monastero. Le ricerche di Alice Jaspars, ricercatrice dell'università di Southampton, hanno identificato la presunta posizione del monastero nei pressi del villaggio di Mintlaw, in Aberdeenshire. Nel corso dei lavori sono emersi vari reperti (ceramiche, frammenti di vetro e uno stilo) risalenti allo stesso periodo in cui i monaci aggiunsero al manoscritto le parti in gaelico.
Coincidenza storica. Questi ritrovamenti facevano presumere che nell'area un tempo si trovava un complesso monastico. Le ricerche del 2022 hanno coinciso anche con un curioso evento: proprio nel periodo nel quale gli archeologi stavano effettuando i primi ritrovamenti, dopo più di mille anni il Book of Deer faceva ritorno in terra scozzese, seppur temporaneamente. Dal XVIII secolo, infatti, il libro era conservato all'interno della Biblioteca dell'Università di Cambridge, prima di essere prestato all'Art Gallery di Aberdeen, dove è stato esposto per tre mesi. I responsabili dei ritrovamenti hanno annunciato la pubblicazione dei risultati completi delle proprie ricerche.