Storia

Quando sono state inventate le camere a gas?

I Nazisti fecero un uso "scientifico" dei gas come soluzione infernale per eliminare Ebrei e altri dissidenti, servendosi prima di camion della morte, poi del famigerato Ziklon B, il gas che in mezzora uccideva oltre 1000 persone.  Ma l'idea di utilizzare le camere a gas risale ad almeno due decenni prima.

Le camera a gas, divenute tristemente famose negli anni del Nazismo, furono usate già alcuni anni prima - negli Anni '20 del Novecento - negli Stati Uniti. Nelle stanze della morte ci finivano i condannati alla pena capitale. La prima persona che morì in una camera a gas americana fu Gee Jon, un cinese condannato per omicidio. Era l'8 febbraio 1924.

in macelleria. La camera a gas fu ricavata nella macelleria della prigione, dopo che erano falliti i primi tentativi di "gasare" il condannato direttamente nella sua cella, durante il sonno.

La camera, a tenuta stagna, aveva una piccola finestra che permetteva a giornalisti e testimoni di assistere all'esecuzione. Gee Jon fu legato a una sedia e nella stanza fu spruzzato cianuro di potassio (o cianuro di sodio) e acido idrocloridrico.

Il liquido volante che ne derivò (l'acido ciandrico), dal caratteristico odor di mandorla amara, agì velocemente legandosi all'emoglobina, la principale proteina del sangue, rendendo impossibile il trasporto dell'ossigeno. La morte Gee Jon giunse in dieci minuti.

La camera a gas del penitenziario di Carson City, nel Nevada (USA). Nel 1924 nella stessa prigione, ma in una camera ricavata dalla macelleria, ci fu la prima esecuzione capitale con gas. Per valutare il funzionamento della camera venne compiuta almeno una prova con uno sfortunato gatto.
Le esecuzioni capitali con inalazione di gas, tra le più cruente e crudeli, non vengono più eseguite negli USA dal 1999. © IPA

Camion della morte. L'idea di uccidere i nemici con il gas ispirò negli Anni'30 anche il regime stalinista che si servì dei famigerati dushegubka (душегубка): si trattava di particolari tipi di autocarro usati per eliminare i dissidenti.

Il funzionamento era semplice: nel cassone posteriore erano fatte salire le persone condannate, poi, nel camion sigillato era immesso il gas di scarico del motore fino a quando le vittime non morivano.

L'Opel Blitz un modello di autocarro prodotto dalla Opel dal 1937 al 1973. Alcuni esemplari vennero modificati per poter costituire i Gaswagen, inventati in Unione Sovietica negli Anni '30 ma poi utilizzati anche dai nazisti per sterminare gli ebrei.

Palline tossiche. I camion del gas, ribattezzati gaswagen, furono usati in un primo tempo anche dai Nazisti, che in seguito pianificarono l'olocausto servendosi dei campi di sterminio. E cambiarono tipo di gas utilizzato.

Per trovare il metodo più rapido ed efficace i Nazisti fecero vari esperimenti e dal monossido di carbonio prodotto spesso usando i gas di scarico di camion o carri armati, passarono allo Zyklon B, a base di acido cianidrico, prodotto dal colosso chimico Ig Farben i cui vertici saranno poi condannati a Norimberga per crimini contro l'umanità.

Lo Zyklon B era in grado di uccidere 1.000-1.500 persone in mezzora e consisteva in palline o dischetti di polpa di legno o farina fossile, di colore bluastro, impregnati di acido ciandrico. Una volta tolti dai loro contenitori ermetici, a una temperatura di circa 26° C, liberavano gas tossico. Nel momento di maggiore intensità delle deportazioni, il numero di Ebrei uccisi giornalmente raggiunse le 6.000 unità.

Scatole di Zyklon B, oggi esposte al museo di Auschwitz. All'interno c'erano granuli che a contatto con l'aria (a una temperatura di 26°C) liberavano gas tossici. Ad Auschwitz morirono, anche con le camere a gas, circa 1.500.000 persone. © Oleg Yunakov

I gas sui campi di battaglia. La Ig Farben negli anni Quaranta produsse anche il pericoloso gas nervino.

Il regime nazista però non lo utilizzò mai per un attacco militare. Forse perché Hitler era rimasto vittima in gioventù proprio di un attacco chimico.

La Germania si servì però di gas chimici al cloro qualche decennio prima: fu durante la I Guerra Mondiale durrante il terribile attacco militare di Ypres, in Belgio (22 aprile 1915).

29 novembre 2017 Giuliana Rotondi
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