I romani antichi contavano gli anni ab urbe condita, vale a dire dalla fondazione di Roma. In seguito venne scelto il 284 dopo Cristo, anno dell’ascesa al potere dell’imperatore romano Diocleziano.
Inizio sbagliato. L’era cristiana è stata invece “inventata” nel 532 da Dionigi il Piccolo, un monaco cattolico di origine sciita, esperto teologo e biblista, oltre che astronomo e matematico. Dionigi propose di abbandonare l’era di Diocleziano contando gli anni dalla nascita di Gesù, da lui fissata, con un errore di qualche anno, al 25 dicembre dell’anno 753 dalla fondazione di Roma.
L'anno zero non esiste. Nell’uso corrente, per il conteggio degli anni precedenti, si salta dall’anno 1 dopo Cristo all’anno 1 avanti Cristo. Questo criterio non si è imposto nell’uso per effetto di un’ingiunzione autoritaria, bensì in seguito a un processo di graduale diffusione conclusosi nel secolo X, anche se non bisogna dimenticare che all’interno del mondo occidentale l’era cristiana è riferita a date diverse dai Cristiani di rito latino e da quelli di rito greco, che non accettarono la riforma gregoriana del calendario introdotta nel 1582.