L'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord (North Atlantic Treaty Organization, sigla: NATO), nasce il 4 aprile 1949: è questo il giorno in cui, a Washington (Stati Uniti), fu firmato il "Patto Atlantico", trattato difensivo istitutivo della NATO. A sottoscriverlo, i rappresentanti di 12 Paesi: Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti.
Guerra Fredda: Usa e URSS. Il contesto era quello della Guerra Fredda, dominato da due grandi blocchi contrapposti: quello orientale formato dall'Unione Sovietica e dai suoi Stati satelliti, e quello occidentale, capeggiato dagli Usa e di cui facevano parte i Paesi che siglarono l'accordo. Scelsero poi come stemma, dal 1953, una rosa dei venti con quattro linee, una per ogni punto cardinale, simboleggianti ideali rotte verso la pace (il tutto su sfondo blu, allusione all'oceano Atlantico, emblema dell'unione tra America ed Europa).
Lo scopo della Nato è "tenere dentro gli americani, fuori i russi e sotto i tedeschi", disse il segretario generale Hastings Lionel Ismay (britannico), in carica dal 1954 al 1957. Al termine della Seconda guerra mondiale, gli Usa volevano assicurarsi una presenza militare nello scacchiere europeo, in chiave anti-russa, controllando la Germania - responsabile del conflitto e, dal 1949, divisa in Germania Ovest ed Est.
Lo scopo della Nato. Fu stabilito che, per assicurare la pace e scongiurare un conflitto nucleare, gli Stati membri avrebbero cooperato politicamente, economicamente e militarmente, ospitando sul loro territorio le basi. All'accordo, il blocco sovietico rispose col Patto di Varsavia (1955), che vantava scopi analoghi.
Tratto da La carta d'identità della Nato, pubblicato su Focus Storia 187 (maggio 2022). Leggi il nuovo Focus Storia in edicola!