Alcuni studiosi attribuiscono ai Templari l'invenzione del moderno assegno, perché, oltre ad amministrare i propri beni, si occuparono anche di tenere in deposito beni altrui utilizzando forme simili all'attuale conto corrente. Nel corso del XIII secolo, infatti, essi funsero da tesorieri per il Re di Francia e in molte occasioni fornirono mutui e prestiti alla nobiltà del tempo. Erano, inoltre, indispensabili per i trasferimenti di valuta, soprattutto in Oriente.
L'ordine di pagamento scritto si diffuse, però, in Toscana nella seconda metà del '300. Il più antico esemplare di assegno conservato risale infatti al 1368 ed è indirizzato a Michele di Vanni Castellani, titolare di un'azienda mercantile bancaria di Firenze, dove Tommaso e Zanobi Tornaquinci avevano aperto un conto corrente. I due, esecutori testamentari di Monna Dea, fecero fronte alle spese per il suo funerale con una piccola striscia di carta rettangolare che conteneva un ordine di pagamento di due fiorini e mezzo.