A rendere famosa questa moda è stato lo stilista francese Yves Saint Laurent, che nel 1966 fece sfilare una modella con una camicetta trasparente: nacque il “nude look” (stile nudo).
Se l’espressione è relativamente recente, l’origine del nude look è molto più lontana: già le donne egizie si fasciavano con vesti plissettate in lino sottilissimo e trasparente, aumentando l’effetto “quasi nudo” con unguenti spalmati sul corpo che creavano il noto effetto “maglietta bagnata”.
Stesso risultato ottenevano le donne greche, semplicemente innaffiando d’acqua le loro tuniche. E le cretesi, oltre 3.600 anni fa, lasciavano il seno ben in vista, facendolo risaltare ancora di più con l’uso di alte e strette cinture di cuoio.

Due oblò al seno. Dopo molti secoli, nel corso dei quali i costumi furono improntati a un maggiore senso del pudore, le dame rinascimentali tornarono a esibire scollature provocanti: Caterina de’ Medici - peraltro nota per la sua passione per le sculacciate - lanciò, alla corte di Francia, la moda di un corpetto che lasciava scoperti i seni attraverso due “oblò”.
Ancora, il nude look fu molto in voga dopo la Rivoluzione francese: le dame allora indossavano abiti in lino o cotone molto fine, anche in tulle, e la trasparenza era tale che spesso dovevano utilizzare biancheria color carne per mascherare le proprie grazie.