Il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza fu costituito 150 anni fa, l'11 luglio del 1852 e rappresentò la prima istituzione civile di polizia a difesa e a garanzia del processo di unificazione dell'Italia durante il Risorgimento. Le prime due compagnie trovarono sede a Torino e Genova e solo a partire dal 1859 i compiti della polizia vennero progressivamente estesi a tutti gli Stati che si erano uniti al Regno sardo-piemontese (con l'eccezione della Toscana). La guida degli uffici di Pubblica Sicurezza fu assegnata ai questori (presenti in tutti i capoluoghi con più di 60 mila abitanti) e, contemporaneamente, fu istituita la figura dell'ispettore.
Obiettivi della polizia erano la difesa dei diritti di libertà e sicurezza dei cittadini e, naturalmente, la prevenzione dei reati: per fare questo, la polizia doveva "scrutare i bisogni delle moltitudini, conoscerne gli interessi morali ed economici, indagare il grado della loro educazione e studiarne le vere condizioni sociali".
Servizi deviati. Ma presto arrivarono anche le prime critiche e le accuse di occultare la verità. E così, sotto la direzione di Giovanni Bolis, a partire dal 1879, l'amministrazione di PS subì la sua prima radicale riforma: vennero create tre divisioni (giudiziaria, amministrativa e affari riservati), furono organizzati corsi per dirigenti e introdotti i cosiddetti registri dei pregiudicati (con tanto di fotografie), nuovi servizi di vigilanza (nei teatri come sui treni) e, soprattutto, un bollettino quotidiano a disposizione dei giornali.
Nel 1981 la Pubblica Sicurezza divenne Polizia di Stato.
I disegni di alcuni tra i più famosi vignettisti italiani colorano il nuovo calendario 2003 della Polizia di Stato: un modo ironico per descrivere il rapporto tra cittadini e Polizia. Il ricavato della vendita del calendario sarà devoluto a un progetto dell’Unicef.
Clicca qui
per scaricare le immagini del calendario (745 Kb).