La pittura su tela compare inizialmente in Inghilterra e successivamente nelle Fiandre nel corso del XV secolo, in seguito a un cambiamento del ruolo della pittura. Mentre infatti nel resto d’Europa i pittori vivevano ancora sulle grandi opere (affreschi o grandi tavole su legno di argomento sacro), commissionate generalmente dalla Chiesa, in questi luoghi si stava sviluppando un nuovo tipo di richiesta, legato alla nobiltà, che nel secolo successivo si sarebbe diffuso in tutta Europa.
Comode ed economiche. I nuovi clienti chiedevano ritratti, paesaggi, scene di vita mondana, soggetti che richiedevano un supporto molto più maneggevole rispetto alle pesanti tavole di legno. Così l’uso della tela si diffuse insieme a quello del cavalletto.
Il passaggio dal legno alla tela fu favorito anche da altri vantaggi: le tele non si deformano col tempo come il legno, sono più facili da conservare e occupano meno spazio; inoltre i progressi tecnologici nella produzione industriale le resero molto più economiche.
In Italia l’uso della tela comparve solo nel ’500, probabilmente importato da alcuni pittori provenienti dalle Fiandre, come ad esempio Pieter Bruegel il Vecchio, che soggiornò a lungo nel nostro Paese.