Storia

Pulizia delle strade: storia di un'abitudine abbastanza recente

Oggi quando vediamo una strada sporca ci sorprendiamo. Ma per molto tempo un'immagine del genere era abbastanza comune: ecco come e quando è nata la nostra voglia di vivere in città pulite.

Quando i media ci mostrano l’immagine di una strada invasa dai rifiuti, la nostra reazione naturale è di fastidio. L’idea di una città sporca non ci lascia indifferenti e c’è persino chi fa della pulizia dei marciapiedi un indicatore del buon governo: se lo sporco avanza sulle strade allora qualcosa ai piani alti non funziona. Ma è sempre stato così? Perché poniamo tanta attenzione alla pulizia delle strade? E... da quando?

Gli storici ritengono che l’idea di pulire le strade ci sia venuta per caso e i suoi effetti benefici non erano previsti. Fino alla diffusione della peste nera (1348), infatti, c’era l’usanza di gettare non solo i rifiuti, ma persino escrementi per le strade. Strade molto diverse, ovviamente, da quelle di oggi, che somigliavano più a un’aia di campagna, dove uomini e animali convivevano aspettando che la pioggia o gli stessi animali, i maiali soprattutto, fungessero da spazzini.

Dal XIV secolo. La prima ondata di voglia di pulizia risale al '300. All'inizio del secolo a Siena venne indetta una gara pubblica, per un raccoglitore di “tutta la spazzatura e il letame e le granaglie di piazza del Campo e delle vie adiacenti alla medesima” e sappiamo anche che nel 1349 Re Edoardo III di Inghilterra scrisse una lettera al sindaco di Londra lamentandosi del fatto che le strade fossero così sporche, ritenendo che l'odore dei rifiuti umani contribuisse alla diffusione della pestilenza. Fu così che in Inghilterra si arrivò a stabilire una pena per chiunque fosse stato sorpreso a scaricare rifiuti umani nelle strade e ciò costrinse le persone a rimuovere quantomeno le proprie deiezioni dalle strade. Secondo alcuni storici, fu proprio la peste a spingere i nostri antenati a cominciare a occuparsi della pulizia delle strade. Ma per vedere delle strade pulite, ci sarebbero voluti secoli.

New York, New York. Inoltre non tutto il mondo ha scoperto le pratiche di igiene pubblica nello stesso momento. Negli Usa, dove oggi si rischiano multe salate solo a gettare un mozzicone di sigaretta per terra, l’idea di pulire le strade è abbastanza recente. David Rosner, professore di storia e della sanità pubblica e della medicina presso la School of Public Health della Columbia University, scrive nel suo ritratto di New York del 1800: "New York City era la personificazione di una città in crisi durante il 19° secolo. Da piccola città di circa 30.000 abitanti nel 1800, New York ha iniziato a raddoppiare in termini di dimensioni ogni 10 anni. All'inizio del XX secolo la popolazione aveva raggiunto i quattro milioni. Tale incredibile congestione umana combinata con un'infrastruttura primitiva [finì] per creare le condizioni ideali per un drammatico aumento della malattia epidemica.

La città relativamente sana del 1800 sperimentò un assalto di malattie infettive. Il colera, la febbre tifoide, il tifo, la febbre gialla, la malaria e altre malattie trasmesse da zanzare e zecche si sono accumulate. Il tasso di mortalità della città salì alle stelle e i bambini morirono in gran numero. La città sembrava andare in pezzi”.

All'inizio del diciannovesimo secolo, tra 100.000 e 200.000 cavalli vivevano in città. Ognuno emanava 24 libbre (più di 10 kg) di letame e diversi litri di urina al giorno. Cavalli, maiali, pecore e bovini facevano tutti parte della vita quotidiana con i maiali che giravano regolarmente in branchi.

Tacchi utili. In questa fase della storia ancora molte città europee e americane difettavano non solo nella pulizia delle strade, ma non erano neppure provviste di fognature e servizi igienici: la spazzatura, rifiuti umani inclusi, veniva gettata liberamente dalle finestre. Questo finiva per influenzare anche la moda: i signori indossavano tacchi alti per proteggere i loro lunghi pantaloni dalla sporcizia e cappelli a tesa larga per proteggere le loro teste dagli escrementi che volavano fuori dalle finestre del secondo piano. Le signore camminavano vicino agli edifici, dove avevano meno probabilità di essere colpite da qualche sorpresa volante. Malattie come la peste bubbonica, il colera e la febbre tifoide erano così diffuse al punto da falcidiare le popolazioni europee (tra un quarto e un terzo della popolazione ne morì).

La grande puzza. A Londra gli anni 1858 e 1859 sono ricordati come quelli della Grande Puzza. Anche Parigi non se la passava meglio nella gestione dei rifiuti. il filosofo canadese John Ralston Saul ha scritto in Voltaire's Bastards - The Dictatorship of Reason in the West: "Il famoso sistema fognario di Parigi fu creato in un lungo periodo di tempo nella seconda metà del 19° secolo. I lunghi ritardi erano in gran parte dovuti alla virulenta opposizione dei proprietari, che non volevano pagare per installare tubazioni sanitarie nei loro edifici. Il prefetto di Parigi, monsieur Poubelle, riuscì a forzare i proprietari nel 1887 solo dopo una feroce battaglia pubblica… Nel 1910, poco più della metà degli edifici della città erano nel sistema fognario e solo la metà delle città in Francia aveva una fognatura". Poi, quando gli scienziati scoprirono il legame tra malattia, acqua contaminata e sporcizia, le fogne aperte si estinsero e furono gradualmente introdotti sistemi di fognatura moderni.

Lo Street Sweeper brevettato dall'ingegnere Joseph Whitworth: uno dei primi mezzi impiegati per la pulizia della strada. © Wikimedia

Spazzini all'opera. Ma come e quando è iniziata la pulizia delle strade? I registri della città di Londra del 1863 rivelano una richiesta di spazzini per ripulire lo sporco, il suolo e la sporcizia dalle strade della città.

Furono i poveri i primi a occuparsene: armati con una pala, una scopa e una paletta, camminavano su e giù per le strade ripulendo come potevano. Ma l’esigenza di pulire, ormai sempre più sentita, nell’800 diede anche grande impulso alla tecnologia. Il primo spazzino meccanizzato, lo Street Sweeper fu brevettato dall'ingegnere Joseph Whitworth di Manchester in Inghilterra nel 1843: era trainato da cavalli. Negli Stati Uniti la prima spazzatrice stradale invece fu brevettata nel 1849 da CS Bishop. Si trattava più che altro di dischi rotanti coperti di setole metalliche, con i dischi che fungevano da scope meccaniche.

Insomma la pulizia delle strade in occidente è un fatto abbastanza recente: una conquista del '900, cresciuta di pari passo con la consapevolezza ambientale degli anni '70, quando i governi hanno iniziato a mostrare preoccupazione per la qualità dei nostri corsi d'acqua.

10 gennaio 2019 Eugenio Spagnuolo
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