Quattro essenze preistoriche rinascono dalle rovine di Pyrgos (Cipro), distrutta 4.000 anni fa da un terremoto che segnò la fine dell'era "industriale" dell'isola.
Idolo porta profumo, probabilmente destinato alla casa di una ricca famiglia dell'isola (foto: © Cnr). |
Gli scavi a Pyrgos sono iniziati nel 1998, coordinati dall’archeologa del Cnr Maria Rosaria Belgiorno, senza che nessuno potesse prevedere quello che avrebbero portato alla luce: un vero e proprio insediamento industriale, gravemente danneggiato da un violento terremoto attorno al 1850 a.C., ma, soprattutto, abbandonato per sempre per via dell'incendio incontrollabile che ne seguì. Incendio provocato dalla quantità di olii fuoriuscito dalle giare danneggiate dagli effetti del sisma.
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Rimosso il primo strato di terra gli archeologi si sono trovati davanti a un intero mondo rimasto fino a quel momento sigillato, un po' come a Pompei, e la disposizione stessa degli oggetti faceva pensare che, al momento del terremoto, la "fabrica" fosse in piena attività. Sono stati trovati molti askoi (un tipo di vaso diffuso in Grecia e in Italia, anche in età classica, a volte lavorato in forma di animale e caratterizzato da un beccuccio laterale e decorazioni geometriche) e decine di altri vasi, tazze, porta profumi e un intero campionari di oggetti tali da fare immaginare addirittura un "negozio" di profumi.
L'odore del passato
Molti di questi reperti sono oggi esposti a Roma, nell'ambito della mostra "I profumi di Afrodite e il segreto dell’olio" (ai Musei Capitolini fino al 2 settembre), insieme a ospiti d'eccezione: quattro essenze (che si possono provare!) ricreate grazie a un paziente lavoro di ricostruzione degli alambicchi usati per la distillazione e partendo dalle tracce ritrovate nelle anfore e nei vasi. Quattromila anni dopo essere stati "indossati" dalle donne di Cipro, il Centro di Archeologia Sperimentale Antiquitates li ha portati a Roma per farci sentire anche i profumi della mitologia.
(Aggiornato al 29 marzo 2007)