Storia

Una piramide nella steppa per celebrare il culto del cavallo

È stata ritrovata nella steppa asiatica una piramide dedicata al culto del cavallo, reso domestico 5.000 anni fa, animale fondamentale nei trasporti e anche in guerra.

Nella Storia il cavallo è stato il protagonista di una grande rivoluzione, prima negli spostamenti, a partire dal suo uso 5.000 anni fa da parte di pastori-cavallerizzi della cultura Yamnaya ( originaria delle steppe del Ponto-Caspio) e poi in guerra, soprattutto dopo l'invenzione della ruota in Mesopotamia. In groppa al cavallo, animale resistente e molto più versatile e veloce  rispetto a cammelli e dromedari dei deserti, yak dell'Himalaya o lama delle Ande, viaggiarono i portatori delle lingue indoeuropee.

Al culto di quest'animale fu dedicata, 4mila anni fa, persino una piramide, la prima ritrovata nelle steppe asiatiche, a Toktamys, 670 km da Astana, la capitale del Kazakistan, dove il cavallo fu inizialmente addomesticato. I primi scavi risalgono al 2014, ma ora sta venendo alla luce il resto dell'edificio e divenendo chiaro il suo significato.

Simmetria esagonale. Il Ministero della Scienza e dell'Istruzione Superiore del Kazakistan ha spiegato chi si tratta di una piramide di forma esagonale: ogni faccia è lunga 12,8 metri e decorata da una imponente pietra nera verticale. «Questa piramide della steppa fu costruita con sorprendente precisione dagli architetti dell'epoca», spiega Ulan Umitkaliyev, a capo del dipartimento di archeologia ed etnologia della Gumyliov Eurasian National University. «Ci sono otto file di pietre tra ogni faccia. È una struttura complessa con diversi cerchi al centro. Le pareti esterne sono decorate con immagini di animali, in particolare cavalli». Il ritrovamento intorno all'edificio di ossa di cavallo conferma che il culto di questo animale era molto diffuso.

Nuove lingue. Ci sono anche immagini di cammelli a sottolineare l'importanza degli animali da trasporto per le tribù dei Kurgan che abitavano queste regioni. Un popolo che ebbe un ruolo storico fondamentale, diffondendo, attraverso quelle che sarebbero diventate le antiche Vie della Seta, non solo la cultura patriarcale e la protolingua indoeuropea (da cui derivano le successive indoeuropee, dalle neolatine alle germaniche, dal greco antico e moderno fino alle indo-iraniche), ma anche nuovi cibi e manufatti di ceramica, pelle e bronzo.

Crocevia. Il ritrovamento durante gli scavi di ceramiche, orecchini d'oro femminili e altri gioielli indicano infatti che Toktamys era un centro importante dell'Età del bronzo. La regione della steppa, che si estende dall'Europa orientale all'Asia, fungeva da canale per lo scambio culturale, il commercio e il movimento delle persone.

Il popolo che sussurrava ai cavalli. La steppa ospitava varie culture nomadi e semi-nomadi che si basavano sulla pastorizia come mezzo primario di sussistenza, come i Yamnaya, Andronovo e Srubna nell'Europa orientale e Asia centrale, noti per la loro esperienza e capacità nell'addomesticare dei cavalli.

Le culture della steppa, dall'epoca della piramide in poi, ebbero interazioni con civiltà sedentarie basate nei dintorni, come i Sumeri, gli Accadici e più tardi i Persiani e i Cinesi.

18 settembre 2023 Franco Capone
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