Dal XVI al XX secolo i documenti legali britannici sono stati scritti principalmente su pergamene di pelle di pecora: è quanto emerge da uno studio pubblicato su Heritage Science che spiega come questo tipo di materiale fosse ideale per evitare manomissioni e frodi. La struttura e l'alto contenuti di grassi della pelle di pecora rendevano infatti vano qualunque tentativo truffaldino di modifica del testo, che sarebbe risultato visibile invalidando il documento.
documenti sicuri. «Gli avvocati dell'epoca si preoccupavano molto dell'autenticità e la sicurezza dei documenti legali, come testimonia l'uso dei sigilli», spiega Sean Paul Doherty, capo dello studio. «Ora è chiaro che questa preoccupazione li spingeva anche a scegliere la pelle animale da utilizzare per produrre la pergamena.»
Doherty ha analizzato 645 campioni di documenti legali, provenienti da archivi e collezioni private, scoprendo che 622 di essi erano in pelle di pecora. Il motivo risiederebbe nelle sue proprietà anti-frode: la pelle di pecora è composta da diversi strati, tra i quali si trovano grandi quantità di grasso.
Questione di grasso. Per produrre un foglio di pergamena, la pelle veniva immersa nella calce così da asciugare il grasso, lasciando degli spazi vuoti tra i diversi strati: chiunque avesse tentato di grattare via l'inchiostro per modificare il testo di un documento avrebbe provocato il distacco degli strati superiori da quelli inferiori (fenomeno noto come delaminazione), rendendo evidente il tentativo di frode e invalidando il documento.
È la prima volta che viene condotto uno studio approfondito su antichi documenti legali, normalmente considerati di scarso interesse storico. Nel corso degli anni molti sono stati addirittura buttati, bruciati e persino riciclati come paralumi durante il XX secolo.
fonti storiche inaspettate. «I testi legali non hanno gran valore storico, poiché spesso riportano formule ripetitive», spiega Doherty: «tuttavia, grazie a moderne tecniche di analisi come la spettrometria di massa, possiamo studiare le informazioni chimiche e biologiche registrate nella pelle della pergamena.» Questi documenti diventano dunque reperti storici importanti non per ciò che vi è scritto sopra, ma come archivio molecolare di secoli di artigianato, commercio e zootecnia.