I primi a organizzare il tempo così come lo conosciamo oggi sarebbero stati i babilonesi. Già grazie a loro la divisione dell'anno era di dodici mesi, dovuti alle dodici fasi lunari, e quindi risultava logico dividere il giorno e la notte in dodici fasi di luce e dodici di buio, cioè le ventiquattro ore che conosciamo. Si presuppone che sempre i babilonesi abbiano deciso di dividere le ore in sessanta minuti e i minuti in sessanta secondi, perché sessanta era il numero più grande a cui i babilonesi avevano dato un nome (sistema sessagesimale).
Ora decimale. Nel 1793, fu fatto un tentativo per utilizzare il sistema decimale anche per le ore e i minuti. Il Consiglio della Repubblica francese decise che il giorno andava diviso in due fasi di dieci ore ciascuna, ogni ore divisa in cento minuti di cento secondi. L'anno cominciò nell'anniversario della fondazione della Repubblica, l'equinozio autunnale, ed era composto da dodici mesi di trenta giorni, più cinque giorni (sei negli anni bisestili) “complementari” che non facevano parte di nessun mese in particolare. La riforma abolì anche la settimana in favore della decade, tre decadi componevano un mese. Furono anche prodotti orologi con la divisione decimale, ma dopo tredici anni, il 31 dicembre 1805, Napoleone abolì la riforma facendo tornare tutto alla normalità.
L'ora decimale, ossia l'uso di decimi, centesimi, millesimi di giorno, venne riproposta alla fine 1998 dalla Swatch che la ribattezzò "Beat" per misurare il tempo su Internet. Anche questo esperimento non ha funzionato.