Per ricordare Paolo Borsellino, ucciso a Palermo il 19 luglio 1992, e Giovanni Falcone, ucciso il 23 maggio dello stesso anno insieme alla moglie e tre uomini della scorta. A quegli eventi è dedicato l'articolo Il coraggio di essere eroi. Qui sotto un breve estratto da Focus Storia Biografie (2012) sulla famosa agenda di Borsellino, mai ritrovata.
Paolo Borsellino annotava appuntamenti e pensieri in un'agenda rossa che portava sempre con sé, e che il giorno dell'attentato sparì. Quando il 19 luglio scoppiò l'autobomba, fra i primi ad accorrere ci fu l'onorevole Giuseppe Ayala, ex magistrato, che abitava nelle vicinanze. Un ufficiale dei carabinieri aprì la portiera dell'auto ancora fumante di Borsellino e vide la sua borsa. La prese per darla ad Ayala, ma questi non accettò, perché era un parlamentare e non aveva alcun titolo per prenderla in consegna. Da quel momento non se ne seppe più nulla per qualche anno, quando spuntò la foto di un colonnello dei carabinieri sul luogo dell'attentato con la cartella da lavoro di Borsellino in mano. Indagato, l'ufficiale fu poi prosciolto per il furto dell'agenda: alla fine dell'iter processuale la Cassazione stabilì che nella borsa l'agenda rossa non c'era. Eppure i figli e la moglie di Borsellino ricordano che il magistrato quel giorno ripose l'agenda nella sua cartella prima di uscire di casa.