Un ciondolo d'avorio risalente a 41.500 anni fa, ritrovato all'interno di una grotta in Polonia, è il più antico ornamento decorato venuto alla luce in Eurasia. La scoperta, descritta su Scientific Reports, è rimasta a lungo in attesa di verifiche fra studiosi italiani, tedeschi e polacchi (Università di Bologna, Max Planck e Università di Wrocław - in Polonia) sull'identità della specie che concepì l'oggetto ornamentale: Homo sapiens o Neanderthal? Nei giorni scorsi è arrivato il verdetto: fu un Sapiens a creare quel ciondolo d'avorio decorato da 50 puntini che disegnano una curva circolare irregolare. La sua scoperta retrodata di 2.000 anni la creazione di decorazioni di questo tipo da parte dei primi Sapiens arrivati in Europa.
Valore estetico e simbolico. «Determinare l'età esatta del gioiello era fondamentale per la sua attribuzione», spiega Sahra Talamo, coordinatrice dello studio e direttrice del laboratorio di radiocarbonio BRAVHO dell'Università di Bologna: «questo studio dimostra che utilizzando i più recenti progressi del metodo del radiocarbonio è possibile ridurre al minimo la quantità di materiale da campionare e ottenere date molto precise, con un intervallo di errore davvero piccolo».
Sin dagli inizi della loro dispersione in Europa centrale e occidentale, circa 42.000 anni fa, i gruppi di Homo sapiens iniziarono a usare l'avorio delle zanne dei mammut per la produzione di ciondoli e figurine, e a volte a decorarli con motivi geometrici. In particolare, oltre a linee, croci e hashtag (#), l'allineamento di puntini compare in alcuni ornamenti ritrovati nella Francia sud-occidentale e in alcune figurine rinvenute sulle Alpi sveve, in Germania. La maggior parte di questi ornamenti furono però scoperti durante scavi archeologici condotti nei primi del '900 e hanno datazioni imprecise. Perciò la cronologia della comparsa e diffusione dell'arte mobiliare (ornamenti personali e statuette) in Europa rimane ancora oggi incerta e molto discussa. L'analisi e la datazione del gioiello decorato risalente a 41.500 anni fa, permette ora di migliorare le conoscenze sui tempi di comparsa di questi oggetti in Eurasia.
Storia di un piccolo tesoro. Il ciondolo fu rinvenuto nel 2010 nella grotta di Stajnia, in Polonia, durante le indagini archeologiche condotte dal team Polacco, insieme a ossa di animali e alcuni strumenti di pietra del Paleolitico superiore. Le tracce indicano che la grotta fu sporadicamente occupata sia dai Neanderthal sia dai Sapiens. Probabilmente fu proprio durante una di queste visite, forse in occasione di una spedizione di caccia nel vicino altopiano di Cracovia-Częstochowa, che il ciondolo si ruppe e fu abbandonato o perso nella grotta.
Lo spessore della placca è di circa 3,7 millimetri e mostra la sorprendente precisione nell'incidere i puntini e i due fori per indossarlo con un laccetto. «I puntini potrebbero già rappresentare un calendario lunare o più semplicemente il conteggio delle prede cacciate», ipotizza Talamo: «in ogni caso è un fatto che decorazioni simili nacquero in modo indipendente da una parte all'altra dell'Europa».
Innovazione multicentrica. «L'età del ciondolo della grotta di Stajnia dimostra che la migrazione dei Sapiens in Polonia è antica quanto quelle in Europa centrale e occidentale», afferma uno dei ricercatori, Andrea Picin, dell'Istituto Max Planck per l'Evoluzione Umana di Lipsia. «Questo metterà in discussione il modello monocentrico di diffusione dell'innovazione artistica nell'Aurignaziano», ossia la cultura paleolitica che si diffuse in Europa, e in parte nel sud-ovest asiatico, tra 47.000 e 35.000 anni fa.
Conclude Sahra Talamo: «Se vogliamo risolvere il dibattito su quando incominciò la produzione di ornamenti e dell'arte "mobile", dobbiamo datare direttamente questi oggetti con il radiocarbonio, specialmente quelli ritrovati in vecchi scavi».