La necropoli di Saqqara (dall'arabo sakhr, pietra) non smette di stupire: dopo gli ultimi ritrovamenti di ottobre e novembre scorso, il 2021 si apre con nuove scoperte annunciate dall'egittologo a capo degli scavi, Zahi Hawass. Nel sito archeologico che sorge a 30 chilometri a sud del Cairo, sono stati ritrovati oltre 50 sarcofagi in legno, risalenti al Nuovo Regno (1550-1069 a.C. ca.), un papiro lungo quattro metri e largo uno appartenente al XVII capitolo del Libro dei Morti, numerose statue dedicate agli dei e giochi di vario tipo, oltre a maschere, stele e modellini di barche funerarie.
La regina Nearit. Ma la scoperta più importante è stata quella di «un tempio dedicato a una regina di cui fino ad oggi non conoscevamo il nome» ha dichiarato l'egittologo ai microfoni di Al Jazeera. Gli scavi sono iniziati nel 2007, ma solo oggi è stata scoperta l'identità della dedicataria del tempio funerario: la regina Nearit, moglie del faraone Teti, il primo della sesta dinastia dell'Antico Regno (2613 - 2181 a.C. ca.).
I nuovi tesori di Saqqara aiuteranno gli archeologi a riscrivere la storia della regione, in particolare quella della XVIII e XIX dinastia del Nuovo Regno, periodo in cui il faraone Teti venne adorato. Oltre ai 54 sarcofagi in legno, decorati con scene religiose e testi funerari, nei 22 pozzi ritrovati a più di 10 metri sottoterra sono stati rinvenuti moltissimi tesori, alcuni risalenti a oltre 3000 anni fa.
Tesori nascosti. «Studiando e restaurando i sarcofagi potremo ricavare nuove informazioni sulla storia dell'Antico Egitto», ha dichiarato Maysa Rabie, archeologa impegnata negli scavi, «scoprire nuovi dettagli sulla lingua degli antichi o capire come venivano prodotti i colori utilizzati per dipingerli».
Ad oggi gli scavi hanno portato alla luce appena il 30% dei tesori nascosti nella necropoli di Saqqara: le ricerche sono state velocizzate in vista della nuova apertura, prevista per il 2021, del Grande Museo Egizio (Grand Egyptian Museum, GEM). L'Egitto spera così di rilanciare il settore turistico, già duramente colpito dalle rivoluzioni del 2011 e ora messo in ginocchio dalla pandemia da CoViD-19.