95 milioni di anni fa saremmo andati a farci una nuotata nelle calde acque... del Wyoming (sempre che i dinosauri ce lo avessero permesso). Uno studio dell'Università del Michigan ha analizzato fossili di ostriche e ha scoperto che le temperature del Mare Interno Occidentale, che all'epoca ricopriva gli Stati Uniti nord occidentali, erano simili a quelle degli attuali tropici. I risultati dello studio, pubblicato su Geology, non sono solo una finestra sul passato, ma anche sul futuro climatico del nostro Pianeta: «Questi dati ci aiutano a capire quanto potrebbe scaldarsi la Terra se le emissioni di CO2 continuassero ad aumentare», spiega Sierra Petersen, una degli autori.
Ostriche e isotopi. Per determinare quali fossero le temperature del mare durante il Massimo Termico del Cretaceo, uno dei periodi climatici più caldi degli ultimi centinaia di milioni di anni, i ricercatori hanno analizzato 29 fossili di ostriche ritrovati in Wyoming, Colorado, Utah, New Mexico e Arizona. Durante la crescita, le conchiglie incorporavano diversi isotopi di carbonio e ossigeno, in quantità diverse in base alla temperatura del mare. Studiando in particolare la frequenza con la quale gli isotopi di carbonio-13 e ossigeno-18 si aggregavano tra loro, gli esperti hanno potuto determinare con precisione la temperatura del mare dove vivevano e si formavano le ostriche, scoprendo che era compresa tra i 28 e i 34 °C.


Guardare al passato per prevedere il futuro. Nonostante gli esperti non siano concordi, secondo molti studiosi all'epoca del Massimo Termico del Cretaceo le concentrazioni di CO2 nell'atmosfera superavano 1000 parti per milione (ppm). I livelli attuali si attestano appena al di sopra di 420 ppm, ma entro fine secolo potrebbero superare 1000 ppm se non porremo un freno alle emissioni di gas serra. Se continuiamo così, insomma, tra un secolo ci toccherà andare in Alaska per goderci un po' di caldo "sopportabile" – sempre se l'umanità sarà ancora su questo Pianeta.