"Una mummia di stile greco (senza cassa, perché così ritrovata nella tomba, con altre in fila) tutta piena di bende con pitture curiosissime, e di un genere tutto differente". Così, nel 1827, il cancelliere del Consolato d'Austria in Egitto Giuseppe Nizzoli descriveva la mummia di una donna, avvolta in un straordinario telo decorato, nel catalogo di una sua raccolta di antichità egiziane. Dall'Egitto la "mummia con il sudario dipinto" sarebbe poi arrivata a Bologna. E qui, nel Museo Civico Archeologico di Bologna, è ora tornata in esposizione dopo un programma di analisi e trattamento conservativo, guidato dal Museo Civico Archeologico di Bologna e dall'Istituto per lo studio delle mummie di Eurac Research di Bolzano.
Le analisi hanno permesso di ricostruire la storia di questa donna vissuta quasi duemila anni fa in Egitto (che gli studiosi hanno voluto chiamare "la Bella", per il geroglifico nefer, che significa bello, leggibile in un'iscrizione e per la bellezza del sudario). Ve la raccontiamo nell'infografica interattiva qui sopra. E in un articolo sul numero 365 di Focus ora in edicola.

Il passato che torna. "La rarità di questa mummia si deve non solo alle caratteristiche estetiche e stilistiche del sudario, ma anche al fatto che questo non è stato rimosso. È una delle sole due mummie femminili del suo periodo (il I-II secolo d.C.) con ancora un sudario dipinto sul corpo", riassume Daniela Picchi, responsabile della sezione egiziana del Museo Civico Archeologico di Bologna.
Prima di arrivare nella sua destinazione definitiva nelle sale del museo bolognese, la mummia è stata esposta nella mostra Mummies. Il passato svelato all'Eurac Research di Bolzano (https://www.eurac.edu/it/
I ricercatori che hanno condotto lo studio – Daniela Picchi del Museo, con Alice Paladin e Marco Samadelli dell'Istituto per lo studio delle mummie di Eurac Research – parleranno della ricerca nella conferenza Storia di una "bella" egiziana da Tebe ovest che si terrà il 25 marzo alle 17:00 al Museo Civico Archeologico di Bologna (www.museibologna.it/


E nella conferenza del 1 aprile alle 17:00, Paola Buscaglia e Roberta Genta, del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, completeranno poi la presentazione del progetto parlando del trattamento conservativo della mummia con il sudario dipinto.
Nel ciclo è prevista anche una terza conferenza: il 18 marzo alle ore 17:00, Irene Tomedi dell'Accademia Tessile Europea di Bolzano parlerà della conservazione di tessuti antichi.