La tecnologia moderna ha permesso di confermare un'intuizione che i ricercatori avevano avuto già vent'anni fa: la mummia del I sec.d.C., rinvenuta nel sito egizio di Hawara tra il 1910 e il 1911, sarebbe di una bambina di appena cinque anni, nonostante il ritratto decorativo posto sul volto raffiguri una donna adulta. La moderna tomografia computerizzata a raggi X ha restituito immagini dettagliate dei denti e del femore della mummia che hanno permesso di stabilirne l'età. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul Journal of the Royal Society Interface.
Scoperte microscopiche. La microdiffrazione dei raggi X, una tecnica che permette di analizzare aree microscopiche di campioni, ha consentito di rilevare anche la presenza di un oggetto misterioso in calcite appoggiato al petto della bambina, lungo appena sette millimetri e di forma ellittica.
Secondo Stuart Stock, capo dello studio, potrebbe trattarsi di un amuleto, inserito per "rimediare" a un danneggiamento del corpo della piccola durante la mummificazione. Quando accadevano incidenti di questo tipo, i sacerdoti erano soliti appoggiare un amuleto (tipicamente uno scarabeo) sulla parte danneggiata del corpo, per proteggere il defunto nell'aldilà.
Mummia intatta. Il presunto amuleto non è stata l'unica scoperta inaspettata: i ricercatori hanno infatti rinvenuto anche uno strato irregolare di sedimento nelle fasciature della mummia, forse resti del fango utilizzato dai sacerdoti per fermare le bende. «È la prima volta che viene usata la tecnica della diffrazione dei raggi X su una mummia intatta», ha specificato Stock.
Altri misteri. Nonostante la nuova luce che la ricerca ha gettato su quest'antica scoperta, restano ancora diverse le domande senza risposta, dalla natura dell'amuleto, alle cause della morte della bambina. Ma questo fa parte del gioco: «Studi di questo tipo danno sempre risposte interessanti», spiega Stock, «ma fanno emergere anche nuove domande».