Otto milioni di mummie di cani: tante ce ne vollero per placare e ingraziarsi il dio Anubi (o Anubis), divinità sciacallo dell'Oltretomba ritenuta protettrice delle necropoli egizie.
A scoprire l'ecatombe nei sotterranei tempio di Anubi a nord di Saqqara, a una trentina di chilometri dal Cairo, è stato Paul Nicholson, archeologo dell'Università di Cardiff (Galles): la descrizione del sorprendente ritrovamento è pubblicata sulla rivista Antiquity.
Ancora inesplorate. Le catacombe risalenti al IV secolo a.C. sono note dal 1897, e sono state più volte visitate da ladri che hanno rovinato e distrutto diversi sarcofaghi - persino per trasformare le mummie in fertilizzante. Ma solo nel 2011 Nicholson e colleghi hanno intrapreso scavi completi della serie intricata di tunnel, non raggiunti da luce naturale, che le compongono.
Ospite a sorpresa. Il passaggio centrale si estende per 173 metri, con corridoi laterali lunghi fino a 140 metri. Pareti e soffitto sono stati realizzati con pietra risalente al basso Eocene (circa 50 milioni di anni fa) e nella copertura superiore di uno dei tunnel è stato trovato il fossile di un vertebrato marino estinto - forse un parente dei lamantini - vissuto 48 milioni di anni fa. Se gli antichi costruttori egizi ne fossero o meno al corrente, non è dato saperlo.
Il sacrificio dei cani. L'offerta di mummie animali alle divinità costituiva, come sappiamo, una parte importante dell'economia che ruotava intorno a templi e necropoli. Alcune mummie canine nascondevano probabilmente i resti di cani del tempio di Anubi morti di vecchiaia. Altre custodivano invece le spoglie di cuccioli vissuti poche ore, allevati apposta per la mummificazione, separati dalla madre e lasciati morire di fame (i resti non presentano tracce di morte violenta).
Nella maggior parte delle mummie (il 92%) sono stati rinvenuti resti canini, ma sono trovati anche sciacalli, volpi, manguste, falchi e gatti.