Storia

Mein Kampf in pillole

Le parole chiave per conoscere il Mein Kampf di Adolf Hilter senza per forza avere in casa il libro che è alle radici della II Guerra Mondiale e dell'Olocausto.

In questi giorni fa molto discutere l'iniziativa di un quotidiano, Il Giornale, di regalare ai propri lettori una copia del Mein Kampf, il libro scritto da Adolf Hitler che è in un certo qual modo il manifesto del Nazismo.

Senza entrare nella polemica (l'Unione delle Comunità ebraiche italiane ha deplorato la scelta del Giornale), ecco alcune pillole essenziali per conoscere il Mein Kampf in modo da non dover per forza avere in casa il libro che è alle radici della II Guerra Mondiale e dell'Olocausto.

Churchill lo definì il “Corano della fede e della guerra”. Scritto durante la detenzione nel carcere di Landsberg per la condanna dopo un colpo di stato fallito, e pubblicato in due volumi tra il luglio del 1925 e il 1926, il libro Mein Kampf (“La mia battaglia”) all’inizio non venne letto da nessuno, oppure non venne preso sul serio.

Solo dopo il 1930, con l’ascesa dell'Nsdap, Mein Kampf trovò gli acquirenti, 287mila fino al momento del giuramento e della presa del potere di Hitler. Con la percentuale sulle vendite Hitler divenne un uomo benestante. Più tardi l’opera venne pubblicata in milioni di copie e tradotta in 16 lingue (ma nel frattempo la Germania si era trasformata in un regime totalitario).

Fu ispirato, come ammise lo stesso Hitler, al libro L’ebreo internazionale (1920), un’opera dell'industriale Henry Ford in 4 volumi, dai toni antisemiti.

Eccone le parole chiave del Mein Kampf.

ANTISEMITISMO

Basandosi su documenti falsi – i Protocolli dei Savi di Sion prodotti in Russia – Hitler sviluppa la tesi del “pericolo ebraico”: una cospirazione ebraica internazionale il cui obiettivo è ottenere la supremazia nel mondo. “Traditori, parassiti, usurai e truffatori” gli epiteti con cui Hitler definisce gli ebrei.

ARIANESIMO

Secondo Hitler la Storia è espressione della lotta tra razze per la supremazia. La guerra è quindi la sua necessaria conseguenza: si conclude con la vittoria del più forte. Scopo dello Stato è mantenere pura la razza. Di tutte le razze quella “ariana” (gruppo etnico indoeuropeo inesistente ma fatto risalire all’antichità indo-iranica) è quella a cui spetta il diritto di dominare il mondo.

ANTICOMUNISMO

Quello che Hitler definisce “il putrido virus delle idee marxiste” è presentato come il più pericoloso dei veleni: si propaga attraverso il parlamentarismo e la democrazia borghese costituisce un terreno fertile per la “pestilenza marxista”.

LEBENSRAUM (“spazio vitale”)

In Mein Kampf Hitler spiega perché la Germania deve allargarsi a est. È una spinta risalente al Medioevo; la impone il Trattato di Versailles (1919), che ha privato il Reich di territori indispensabili alla sua sopravvivenza; infine, la rende necessaria la crescita demografica tedesca.

Propaganda

Nel suo libro getta anche le basi della propoganda nazista. In particolare scrive: «La propaganda efficace deve limitarsi a poche parole d’ordine martellate ininterrottamente finché entrino nelle teste e vi si fissino saldamente».

Libertà

«Le masse non sanno cosa farsene della libertà e, dovendone portare il peso, si sentono come abbandonate. Esse ammirano solo la forza»

11 giugno 2016
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