Londra è sempre stata una città cosmopolita, fin dalle sue origini romane. L'odierna capitale del Regno Unito è nata e cresciuta sotto il segno di una società multietnica, proprio come oggi. Lo prova uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Durham, in Inghilterra, in collaborazione con un laboratorio della canadese McMaster University, su alcuni scheletri conservati presso il Museum of London.
I resti finiti sotto esame appartengono a 4 individui vissuti circa duemila anni fa nell'attuale territorio di Londra, durante il periodo della sua fondazione, quando i Romani invasero la Britannia. Dei quattro soggetti, solo uno risulta autoctono.
La ragazzina di Lant Street. Lo scheletro più completo è quello una giovane di circa 14 anni, soprannominata Lant Street Teenager. Le analisi del DNA fanno supporre che sia cresciuta in Nordafrica e che prima di approdare in Britannia abbia dovuto affrontare un lungo cammino.
L'uomo di Mansell Street. L’altro individuo non europeo è il cosiddetto Mansell Street Man, un uomo di circa 45 anni con capelli e occhi castani. Il DNA mitocondriale rivela le sue origini nordafricane, mentre le analisi chimiche dei denti suggeriscono che sia cresciuto a Londra. Il suo scheletro mostra i segni di una malattia ossea associata al diabete, causata da una dieta ricca di proteine e riscontrabile principalmente nelle popolazioni occidentali.
Il gladiatore. Del terzo soggetto è rimasto solo il teschio, ritrovato in un pozzo assieme a quelli di altri 38 uomini tra i 18 e i 45 anni, tutti morti per cause violente. L’individuo, soprannominato Gladiator, di un’età compresa fra i 36 e i 45 anni, sembra abbia subito numerose lesioni alla testa. La sua linea genetica dimostra una provenienza dall’Est Europa o dal Medio Oriente. Il gladiatore non era nato a Londra, ma è lì che ha trovato una tragica fine, probabilmente per decapitazione.
La donna di Harper Road. La Harper Road Woman è invece l’esempio di una londinese di prima generazione. Aveva capelli e occhi castani ed è morta pochi anni dopo l’invasione romana della Britannia. Curiosamente dalle analisi emerge un rapido adattamento agli usi e costumi romani.
È solo il primo passo. Questa ricerca costituisce l'inizio di una più ampia indagine, che nei prossimi anni coinvolgerà oltre 20mila resti conservati al Museum of London. Sulla lista degli scienziati figurano inoltre un gruppo di soldati e marinai di età napoleonica sepolti a Greenwich e alcuni monaci medievali.