Quando i visitatori dell’Esposizione di Torino del 1857 videro per la prima volta il “cembalo scrivano” non rimasero particolarmente incuriositi dal quello strano oggetto a tasti. Non sapevano che era il rudimentale antenato di uno strumento che ben presto avrebbe cambiato il modo di scrivere. Ma il suo inventore Giuseppe Ravizza, quando lo brevettò il 14 settembre del 1855, aveva bene in mente a cosa sarebbe dovuto servire: l’avvocato di Novara voleva infatti costruire una macchina che sostituisse la scrittura a mano.
La vera e propria struttura della moderna macchina da scrivere fu sviluppata solo qualche anno dopo da un giornalista americano, Christopher Sholes, che fu anche l’inventore della tastiera detta QWERTY dalle prime sei lettere della fila superiore. La tastiera fu progettata in modo che le lettere di cui sono composte le parole più frequenti nella lingua inglese, siano distanziate tra loro in modo da essere battute alternativamente dalle dita delle due mani.
Nella foto, il cembalo scrivano di Giuseppe Ravizza.